Il sistema posizionaleTerminiamo la nostra carrellata sulla storia dell'uso dei numeri, prendendo in considerazione le cifre che usiamo oggi ed il metodo "posizionale" con il quale le combiniamo per scrivere i numeri. In cosa consiste il metodo posizionale? La sua principale idea, come suggerisce il nome, è che i simboli usati per le cifre non abbiano un valore fisso: il loro valore dipende dalla loro posizione nella scrittura del numero. Ad esempio, quando scriviamo il numero 2372, che cosa intendiamo? Questa scrittura sta per: "due migliaia, tre centinaia, sette decine e due unità", e cioè per: Il valore di ognuna delle cifre di 2372
dipende dalla sua posizione: il primo "2" vale duemila, mentre l'ultimo "2" vale
solo due (esattamente come le conchiglie nelle cordicelle di diverso colore che
abbiamo già visto).
I primi esempi noti di una scrittura numerica
basata sui seguenti elementi:
L'uso che facciamo tuttora delle cifre di origine indiana mostra la superiorità della scrittura posizionale rispetto a quella additiva romana (due ragioni fra tutte: la facilità nello scrivere numeri grandi e la possibilità di fare i conti usando le cifre scritte). Comunque il suo uso efficiente richiede una novità: avere una cifra per il numero zero. La penetrazione del nuovo sistema in
Europa fu abbastanza lenta e all'inizio osteggiata; per esempio nel XIV secolo in
vari luoghi l'uso delle "cifre arabe" era proibito, temendo che fosse troppo
facile alterarle per eseguire truffe. Quanto sopra conclude questo breve trattato sullo sviluppo dei sistemi di numerazione che ci ha portato a parlare dei cosidetti numeri naturali (interi positivi più lo zero), mentre più lungo sarebbe il discorso se si volesse considerare tutto ciò che l'uomo ha creato riguardo ai numeri. Alcuni esempi? Lo sviluppo dei numeri frazionari, o di quelli negativi (quest'ultimi risalenti ai tempi degli scribi egiziani), senza contare sviluppi più recenti, come il completamento della formalizzazione rigorosa della teoria dei numeri reali (ad es. o) che avviene solo a metà del XIX secolo, o le più recenti e sofisticate teorie dei numeri transfiniti o iperreali. Ma queste sono altre storie!
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