l'etichetta 

dell'alimento biologico indice agricoltura biologica OGM e soglie di tolleranza

Il marchio

Per l'espansione del settore biologico non è da sottovalutare il fatto che il consumo è fortemente influenzato dalle garanzie di "genuinità" che il marchio di vendita è in grado di offrire al consumatore. Per questa ragione è necessario che alla base del rilascio dei suddetti marchi vi sia un sistema di certificazione efficace ed efficiente fondato su controlli ed ispezioni  presso le aziende produttrici, presso i magazzini di condizionamento (frigoriferi) e di conservazione, presso le strutture di trasformazione e presso i negozi di vendita al dettaglio.

A proposito dei marchi commerciali, si rileva che attualmente sul mercato del prodotto biologico ne operano una miriade. Tali marchi sono caratterizzati per la gran parte da una modesta entità di quantitativi commercializzati e conseguentemente di fatturati, per cui da parte dei titolari è praticamente impossibile mettere a punto efficaci azioni promozionali aventi lo scopo di indirizzare il consumatore verso i loro prodotti. Si aggiunga poi che il sovrapporsi di marchi diversi (in una medesima confezione si possono trovare quello del produttore, quello dell'impresa di commercializzazione, quello dell'organismo di coordinamento regionale, quello dell'organismo di coordinamento nazionale e quello dell'organismo di coordinamento internazionale), nonché la presenza di marchi specifici per le coltivazioni in conversione (periodo che deve intercorrere durante il passaggio dall'agricoltura convenzionale a quella biologica), non fanno altro che creare confusione nel consumatore, il quale, diffidando del comportamento a volte "scorretto" di talune imprese commerciali, può essere spinto ad evitare di acquistare quel prodotto che non gli fornisce reali garanzie di qualità (asimmetria informativa).
 

     

La diffusione delle produzioni biologiche e il dilagare dei marchi in questo settore pone poi altri problemi di vario ordine:

  • occorre concentrare le produzioni, al fine di creare una controparte in grado di rispondere alle esigenze del Grande Dettaglio Organizzato, che tende ad impossessarsi con i propri marchi del valore aggiunto del settore agricolo biologico;
  • l'aumento delle quantità prodotte deve avvenire in sintonia con le esigenze del mercato e questo implica la scelta delle cultivarDizionario più adatte e rispondenti anche alle altre esigenze del consumatore, esigenze che non sono legate esclusivamente alla "biologicità" del prodotto. A proposito delle cultivar, si rileva la necessità di "sganciarsi" da quelle utilizzate nell'agricoltura convenzionale, al fine di impiegare quelle che meglio si adattano ad una agricoltura che non utilizza sostanze chimiche di sintesi, ed anche al fine di consentire una reale differenziazione del prodotto biologico rispetto agli altri contestualmente presenti sul mercato;
  • occorre migliorare l'organizzazione della rete commerciale, che attualmente risulta estremamente frammentata, e che necessita di un maggior coordinamento tra i diversi organismi che operano nel settore;
  • occorre una più attenta politica di marketing ed una maggiore attenzione nei riguardi delle azioni promozionali.
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    The Webweavers: Last modified Last modified Wed, 1 Aug 2007 17:08:21 GMT