Le nane brune
Le nane brune (in inglese Brown Dwarf, BD) sono oggetti intermedi fra i
pianeti più grandi e le stelle più piccole. Anche in esse avvengono reazioni
termonucleari, ma poiché nel loro nucleo non riescono ad innescare dei cicli
stabili di fusione dell'idrogeno come le
nane rosse,
non sono considerate stelle vere e proprie. Avendo una bassa temperatura
superficiale, esse emettono prevalentemente nell'infrarosso.
Già previste teoricamente, a causa della loro scarsa luminosità la loro ricerca
ha dato risultati solo nel 1995, quando un gruppo di astronomi californiani
osservando la
nana rossa
Gliese 229a, ha scoperto che essa ha una compagna Gliese 229b (Fig. 1), che
mostra le caratteristiche tipiche di una nana bruna: le BD hanno un raggio pari
a circa 0.1 volte il raggio solare (che è circa 700 mila km) e una temperatura
inferiore a 2600 K.
|
Fig. 1: Foto della coppia di stelle Gliese 229 a e b,
ottenuta con il telescopio di 1,5 metri di Monte Palomar; la stella
brillante a sinistra è la nana rossa
Gliese 229a, quella molto più debole, quasi nel centro è la nana bruna BD
Gliese 229b. Il getto luminoso sotto di essa è un effetto strumentale
dovuto alla diffusione della luce da parte del sostegno dello specchio
secondario del telescopio.
(Credit: Foto Caltech; 29/11/1995) |
Le stelle di massa minore di 0.075
masse solari
durante la loro contrazione iniziale trasformano la parte centrale in
materia degenere
prima che essa raggiunga una temperatura di 8 milioni di gradi Kelvin,
necessaria ad innescare la trasformazione dell'idrogeno in elio, come avviene
per le
stelle della sequenza principale.
Se la massa è superiore a 0.013
masse solari,
nel nucleo si ha una temperatura più alta di 500 mila K, che permette la
reazione termonucleare
del
deuterio
(d) che si combina con un protone (p): (d + p
He3
+
gamma);
a temperature di pochi milioni di gradi altri elementi leggeri (litio, berillio
e boro), reagendo con l'idrogeno, si trasformano in He3 e He4.
A causa della modesta quantità di deuterio e degli altri elementi leggeri le BD
raggiungono il massimo splendore per pochi milioni di anni, poi lentamente si
raffreddano. Essendo difficilmente osservabili quando la loro età è avanzata, è
più probabile che vengano trovate in
ammassi stellari aperti,
che sono relativamente giovani.
|
Fig. 2: Confronto fra lo spettro di una stella normale di
piccola massa (in giallo) e quello della nana bruna PPL 15 (in rosso), in
cui è ben visibile una riga del litio. |
Le BD possono essere identificate tramite le loro caratteristiche spettrali, per
esempio la presenza delle righe del metano e del litio, che le distinguono dalle
stelle normali; le righe del litio sono presenti nelle BD con una temperatura
superficiale inferiore a 1600 gradi Kelvin e una massa inferiore a 0.06 masse solari,
come la stella PPL 15 (vedi Fig. 1); il nucleo di questa non raggiunge mai la
temperatura di 2 milioni di gradi, necessaria a far combinare il litio con
l'idrogeno, formando elio.
Lo studio di questi oggetti sfuggenti è attualmente una delle aree di ricerca
più dinamiche in astronomia; nelle
galassie
potrebbero essere altrettanto numerose quanto le
stelle della sequenza principale
e contribuire, in parte, alla "materia oscura
barionica" dell'Universo.
|