La pressione crescente esercitata sulle risorse naturali ed il progressivo aumento della produzione di rifiuti rappresentano un ruolo nuove sfide vitali per le società odierne. Produzione di rifiuti e loro corretto smaltimento rivestono un ruolo centrale nella politica ambientale. La produzione di rifiuti urbani e industriali è in un periodo di aumento impressionante, con tassi di crescita di 4-5 volte nell'ultimo decennio. Questo impone alla politica, intesa come gestore del bene e della salute pubblica, di emanare norme con severità, al fine di regolare la gestione dei rifiuti. Il rifiuto, in un ottica moderna, va considerata una risorsa perduta, va considerata un'importante variabile del costo di produzione da ottimizzare, tenendo bene a mente i costi diretti e quelli sociali. Poiché non è comunque possibile evitare
la produzione di rifiuti, in ordine gerarchico decrescente l'obiettivo
principale, è quello di tentare di ridurli al minimo. Programmi
di minimizzazione dei rifiuti stanno emergendo come obiettivi prioritari, con
particolare riferimento alla riduzione nei rifiuti di quelle sostanze che, per
la loro persistenza nell'ambiente,
bioaccumulazione
e tossicità, una volta rilasciate possono essere dannose per la salute umana e
dell'ambiente per lunghi periodi. Un elenco di 31 composti chimici prioritari da
eliminare è disponibile al sito EPA:
Un metodo classico di riduzione di volume fino al 90% è offerto dall'incenerimento che consente anche un recupero energetico per "cattura" del calore dei gas emessi attraverso la formazione di vapore surriscaldato per uso diretto o per produrre elettricità. Un'altra strategia di
gestione dei rifiuti è il
compostaggio
basato sulla biodegradazione ad opera di microrganismi di rifiuti solidi in
ambiente diversi dal terreno. Nel caso in cui il residuo della biodegradazione,
o compost, risulti contaminato da sostanze tossiche, è necessario ricorre a
discariche controllate. Nel passato, fino agli anni '70 quando è stata introdotta la prima legislazione ambientale (Legge Merli), era consuetudine scaricare direttamente nei corpi idrici più prossimi le acque nere ed i reflui industriali (in realtà a tutt'oggi la grande città di Milano versa direttamente su affluenti del Pò le acque della propria rete fognaria).
Un esempio di cattiva gestione dei reflui industriali è offerta dalla laguna Pialassa Baiona a nord di Ravenna, lo stato di salute della quale è all'esame dei laboratori del corso di laurea in Scienze ambientali, sede di Ravenna, da diversi anni. Infatti, il centro petrolchimico ENICHEM costruito negli anni '50 sulle sponde del Canale Candiano ha versato reflui nella laguna per almeno un ventennio. La storia di questi versamenti è registrata nei sedimenti della laguna, che mostrano presenze inquietanti di mercurio, di idrocarburi policiclici aromatici, di PVC e di residui della fabbricazione di gomme sintetiche ed elastomeri. Un grande impegno scientifico e tecnologico è oggi dedicato alla bonifica di siti contaminati, al loro recupero e alla loro messa in sicurezza per riportarli agli standard di qualità previsti. Si tratta di siti industriali dismessi o di aree limitrofe a complessi industriali, od ancora di aree adiacenti a miniere o aree in cui erano stati depositati rifiuti tossici (vecchie discariche, ecc.). |