La "Chimica Verde" come contributo ad uno sviluppo sostenibile
Lo
sviluppo sostenibile,
chiave di volta del
progresso tecnologico nel nuovo secolo, impone alle scienze chimiche di giocare
un ruolo primario nella riconversione di vecchie tecnologie in nuovi processi
puliti e nella progettazione di nuovi prodotti e nuovi processi eco-compatibili.
Chimica verde o chimica
sostenibile, è essenzialmente la nuova filosofia di chimica che si propone di sostituire l'esistente per prevenire problemi futuri.
La consapevolezza del fatto che l'inquinamento
non conosce confini nazionali, particolarmente quello dell'aria e dell'acqua,
richiede sempre più l'adozione di politiche di controllo internazionalmente
accettate. Le grandi agenzie ambientali governative, la grande industria ed il
mondo della chimica in generale, stanno elaborando ed assumendo un codice di
comportamento che individua strategie precise per prevenire l'inquinamento.
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Fig. 1:
Paul Anastas è considerato uno dei fondatori della
Chimica verde.
Presta servizio dal 1999 presso la National Security and
International Activities Division del White House Office of Science and
Technology Policy. Nel 1991 fondò il Green Chemistry Program
con la partnership di industria/governo/università e successivamente
i prestigiosi Presidential Green Chemistry Challenge
Awards. Ora è il Direttore del Green Chemistry Institute di Washington, DC.
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Col termine Chimica verde si fa proprio riferimento al
nuovo ordine di priorità con cui si fa innovazione scientifica e tecnologica
sulla base di principi generali rivolti ad eliminare l'uso di procedure e di
sostanze pericolose.
Alcune strategie possibili per perseguire questi obiettivi sono:
- l'ottimizzazione del
bilancio di massa globale così da minimizzare i reflui;
- la minimizzazione dei costi energetici, per esempio progettando processi a
temperatura a pressione ambiente;
- l'utilizzo di materie primarie ricavate da fonti
rinnovabili;
- laddove possibile, sostituire composti obsoleti con altri che mantengano
la loro efficacia funzionale riducendo nel contempo la tossicità nei confronti
dell'uomo e dell'ambiente.
Alcuni esempi di
innovazioni promosse da studi di design molecolare orientato all'ambiente
sono:
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Fig. 2:
Reattori industriali capaci di operare con CO2 in fase
supercritica. Oltre
che come solvente di reazione o reagente incorporabile in una molecola,
la CO2
in fase supercritica può essere utilizzata per l'estrazione di sostanze
naturali da matrici vegetali (caffeina da caffè, ecc.), o per la purificazione di principi attivi per farmaci.
(Credit:
Organichem
Corporation)
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- La
sostituzione di solventi organici con liquidi supercritici. Biossido
di carbonio allo stato di fluido supercritico (T > 13.1°C, P > 74 bar) può
rappresentare sotto ogni profilo di rischio un ottimo sostituto di
solventi organici in diversi ambiti applicativi: nell'industria del lavaggio a
secco, dove sostituisce solventi clorurati, nella produzione di
semiconduttori, come solvente di reazione o come solvente di estrazione.
- La
sostituzione di ritardanti di fiamma bromurati.
Ritardanti di fiamma sono usati come additivi di materie plastiche in una
varietà di prodotti, arredi, materiali tessili, apparecchiature elettroniche. I
più usati sono composti aromatici contenenti bromo, che oltre ad essere persistenti
nell'ambiente, sono capaci di
bioaccumularsi
negli organismi e di esercitare effetti nocivi per la salute. Per
ovviare a questi problemi è in atto una gara fra colossi chimici per presentare
soluzioni alternative prive di bromo, ad esempio costituite da miscele di
resine epossidiche e da ossidi di metalli inerti.
- La sostituzione di pesticidi persistenti nell'ambiente e non selettivi.
Negli
ultimi 50 anni avevano trovato grande applicazione in agricoltura una classe di
pesticidi policlorurati (aldrin) particolarmente resistenti a degradazione
chimica o microbiologica nell'ambiente e
bioaccumulabili
negli organismi. Oggi si vanno intensificando studi svolti a sostituire i
vecchi pesticidi con altri prodotti, ad esempio con i piretroidi, analoghi
della sostanza naturale piretrina. Poiché la piretrina naturale presenta
particolare instabilità chimica nell'ambiente, vengono progettati composti
analoghi di sintesi più resistenti del
composto naturale di riferimento, e soprattutto di bassissima tossicità per
gli organismi superiori.
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Fig. 3: L'irrorazione di frutteti e campi con pesticidi;
dal punto di vista dell'ottimizzazione ambientale, occorre un pesticida
efficace, selettivo, così da non danneggiare in egual misura ogni forma di
vita inclusi gli insetti utili per l'impollinazione, e non persistente
così che le sue tracce non subiscano bioaccumulo o trasporto nelle acque
di falda
(Credit:
USDA, Photo by: Tim
McCabe) |
The Webweavers: Last modified Tue, 20 Jul 2005 10:06:15 GMT
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