Viaggio nel
futuro
Effetto del "moto" sul tempo
Chris giunse ben presto nella galassia di Andromeda. La
visione era stupenda, da mozzare il fiato. Purtroppo, secondo le istruzioni
ricevute dal Comando del Centro Spaziale, non doveva trattenersi ma doveva
fare immediato ritorno. Procedette quindi alla manovra e puntò in direzione
della
Via Lattea per fare ritorno sulla Terra. Dopo circa altre quattro ore di
viaggio atterrò felicemente sulla piattaforma dello Spazioporto di Agrigento.
E qui ebbe una grossa sorpresa. Un gigantesco orologio elettronico posto su un
grattacielo che svettava verso l'alto segnava una data di circa sei milioni di
anni posteriore alla data in cui era partito.
Rimase profondamente turbato e fu scosso da brividi di freddo.
Lo scenario fuori dall'astronave era profondamente mutato dalla sua partenza e
tutto era irriconoscibile. Guardò allora istintivamente l'orologio di bordo:
erano passate appena otto ore da quando era partito da Agrigento.
Volse
quindi lo sguardo alla mappa di bordo che gli forniva una visione delle distanze
degli oggetti celesti dalla Terra: Andromeda distava circa 2,4 milioni di
anni luce! E la sua astronave, per quanto velocissima, aveva viaggiato ad una
velocità inferiore a quella della luce.
Mappa delle distanze di
oggetti celesti dalla Terra
(Credit: Focus extra 7, autunno 2001) |
Doveva restare calmo e riflettere su quanto stava
avvenendo. Non doveva perdere la lucidità. Sì… tutto era normale… proprio come
previsto dalle leggi della Fisica. Infatti la
Relatività ristretta ci
insegna che: il "moto" ha un effetto sul tempo. Gli
orologi in moto battono più lentamente di quelli stazionari e ritardano in proporzione all'aumentare della velocità. Per un astronauta che
viaggia nello spazio a velocità prossime a quelle della luce, al
ritorno il tempo trascorso per lui può essere di poche ore ma per gli umani
sulla Terra possono essere passati anche migliaia o milioni di anni: così si
ritrova nel loro futuro. Ecco, questa era la spiegazione. Il suo viaggio
nello spazio ad altissima velocità lo aveva portato nel "futuro"!
Passato, presente, futuro
A questo punto gli tornò alla mente quanto udito
dal suo professore di Fisica nel corso di una lezione sulla
Relatività durante
i suoi studi universitari:
"Il
tempo non è assoluto ed universale, ma relativo. Non
esiste un orologio universale che batte le ore allo stesso istante sulla
Terra, nella galassia di Andromeda o in un remoto angolo dell'Universo.
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Tempo relativo e orologi
in vari luoghi dell'Universo. |
Il vostro tempo ed il mio possono discordare se ci muoviamo a
velocità differenti. Non c'è un "adesso" comune a tutto l'Universo e a tutti i
possibili
osservatori. Taluni avvenimenti, ritenuti da qualcuno facenti parte
del passato, a qualcun altro possono apparire appartenenti al suo futuro o al
suo presente; e viceversa.
E allora? Essendo il tempo relativo, che senso ha dividerlo in
passato, presente e futuro? Il tempo deve esistere per
"intero" come lo spazio e
deve
essere trattato come una quarta dimensione, alla stessa stregua delle tre
dimensioni spaziali. I concetti di passato, presente e futuro sono solo delle
pure costruzioni mentali, comode nel contesto delle attività umane ma senza un
significato fisico assoluto.
Siccome la relatività è una teoria del tutto affidabile, perché servendoci del
"moto" non potremmo diventare viaggiatori nel futuro?
Ovviamente se riuscissimo a superare le gigantesche difficoltà pratiche.
È
la tecnologia che ci tiene legati nel nostro tempo, non le leggi della Fisica!"
The Webweavers: Last modified Last modified Mon, 7 Sept 2009 17:08:37
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