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NOTIZIE DI
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Visitate l'archivio, troverete tante notizie e link interessanti [2011] [2010] [2009] [2008] |
Le migliori fotografie degli ultimi 10 anni secondo la rivista Photography Nature's best |
Raccolta di Vlad K. |
Grande eruzione solare del 31 agosto 2012 |
Bologna 9/10/2012
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I fiori e la successione di Fibonacci |
The Fibonacci Sequence.
Filmino per illustrare i petali dei fiori secondo la successione di Fibonacci [Credit : YouTube] Bologna 27/7/2012
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Un "tornado di uccelli" |
Fig.1 Un vero e proprio "Tornado di uccelli".
Foto scattata da Nuray Gonulanan. Lo spettacolare fenomeno, che sembra quasi frutto di un’elaborazione grafica, incuriosisce e inquieta al tempo stesso. (Credit : 3Bmeteo e Il sussidiario.net) Bologna 15/6/2012
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In arrivo l'eclissi più rara: Venere transita davanti al Sole |
Fig.1 Foto del passaggio di venere davanti al Sole.
(credit: Net1News) Bologna 27/5/2012
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La nebulosa Helix NGC 7293 |
Fig.1 NGC7293, Nebulosa Elica,
una delle Nebulose Planetarie più vicine alla Terra (Credit HST/NASA)
Fig.2 Animazione che mostra la formazione di una
nebulosa planetaria a partire da una stella gigante rossa. Da Nebulosa_Elica e da Nebulosa_planetaria] Bologna 27/4/2012
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"Donatella" frequenta la Biblioteca "Gabriele Goidanich" della Facoltà di Agraria |
Fig. 1. Il logo dell'Anno Europeo e Internazionale del Pipistrello.
Accanto è riportata l'immagine della pagina web dedicata a "Donatella" Ma chi è Donatella? Per capirlo bisogna tornare a febbraio quando la neve cadeva copiosa a Bologna. In quei giorni un pipistrello femmina (Hypsugo savii) è stato rinvenuto nella Biblioteca della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. Curato dall'Associazione per la tutela dei pipistrelli "Quelli della notte", ora è stato "adottato" dall’Orto Agrario, che lo ha alloggiato in una bat-box. Un arrivo inaspettato, ma decisamente simbolico se si pensa che La Convenzione sulle Specie migratrici dell’UNEP e l’Accordo europeo per la tutela dei pipistrelli (EUROBATS) hanno dichiarato il 2011 e il 2012 rispettivamente Anno Europeo e Anno Internazionale del pipistrello. In fondo Donatella con il suo arrivo ha offerto questa occasione di sensibilizzazione anche alla Biblioteca Goidanich. In onore del piccolo pipistrello è stata infatti realizzata una pagina web con foto del ritrovamento, link utili ed è stata indicata una raccolta di testi ed articoli posseduti dalla biblioteca stessa. Visitatela! Bologna 3/4/2012
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Pannelli solari che sfruttano la tecnologia ad alto vuoto |
Fig. 1. Uno dei pannelli solari termici SRB-CERN a Valencia, Spagna.
Verranno installati all'Aeroporto di Ginevra A Ginevra è stato firmato un contratto tra l'Aeroporto Internazionale di Ginevra e la società SRB Energy per la fornitura di 300 pannelli solari termici ad alta efficienza che copriranno una superficie di 1200 m2 sopra il tetto dell'aerostazione principale per riscaldarla durante l'inverno e rinfrescarla durante l'estate. I pannelli sono basati sulle tecnologie dell'alto vuoto sviluppate al CERN di Ginevra per gli acceleratori di particelle. Questa nuova generazione di pannelli solari termici è il frutto dei collegamenti tra CERN e Industria per lo sviluppo e l'applicazione pratica di nuove tecnologie emerse nel campo della fisica fondamentale. Dopo le applicazioni in medicina e in tecnologia informatica ora si coinvolge il campo dell'energia, dove le tecnologie sviluppate per gli acceleratori e per i rivelatori possono trovare applicazioni importanti. [Credit CERN, Ginevra] Bologna 12/3/2012
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Dove si trova la materia oscura nell'Universo ? |
Fig.1 Simulazioni al calcolatore mostrano che la matera oscura è
distribuita nelle zone piu luminose di questa immagine, attorno a galassie e ammassi di galassie; nello spazio fra galassie c'è solo materia oscura. Le dimensioni totali di questa figura sono dell'ordine di poco più di un miliardo di anni luce Un gruppo di astrofisici teorici giapponesi delle Universita' di Tokyo e di Nagoya hanno effettuato enormi simulazioni sulla struttura dell'Universo a grande scala utilizzando potenti mezzi di calcolo e i dati sperimentali di misure di "lenti gravitazionali" su milioni di galassie ( del catalogo Sloan Digital Sky Survey). Dopo molte prove hanno trovato che le galassie non hanno in realta' bordi ben definiti, ma hanno lunghe "code" composte di "materia oscura". Concludono percio' che lo spazio fra galassie non e' in realta' vuoto ma contiene materia oscura. Si sapeva gia' che l'Universo e' composto per il 24% di materia oscura, mentre la materia ordinaria visibile costituisce solo il 4.5% . Si sapeva anche che in una galassia come la nostra "Via Lattea" deve esserci parecchia materia oscura concentrata a grandi distanze dal suo centro, verso il suo bordo visibile e forse in piccole galassie satelliti composte di materia oscura. Le dimensioni della materia visibile di una galassia sono dell'ordine di 100000 anni luce; le nuove informazioni sulla materia oscura indicano che i bordi delle galassie sono molto piu' estesi e giungono vicino ad altre galassie. La teoria della relativita' generale predice che un raggio luminoso che passa vicino a un oggetto cosmico pesante , come una galassia, viene curvato e produce un effetto chiamato "di lente gravitazionale". Questo effetto fa si' che l'immagine di una galassia lontana venga deformata, diventando apparentemente piu' luminosa, se fra la galassia lontana e noi osservatori si trova un'altra galassia, che produce l'effetto di una lente. L'effetto di lente gravitazionale e' molto piccolo e non puo' essere misurato molto bene per una singola galassia. Solo ora le immagini di milioni di galassie, raccolte nel grande catalogo Sloan , sono state misurate con precisioni sufficienti per iniziare a ottenere una distribuzione di massa media attorno alle galassie. Sembra quindi che si cominci a capire com'e' distribuita la matera oscura nell' Universo tramite l'impronta da essa lasciata (vedi Fig.1). Non si sa pero' ancora di che cosa sia costituita la materia oscura. Si puo' supporre che sia costituita di particelle pesanti che non emettono luce, le cosidette WIMPs (Weakly Interactive Massive Particles) che non sono direttamente visibili, ma lasciano un'impronta tramite l'interazione gravitazionale e gli effetti di lenti gravitazionali. [Credit: Press Release in http://www.ipmu.jp/node/1222 ; Astrophysical Journal 746 (2012) 38] Bologna 18/2/2012
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Fisica e Biologia (R. Giacomelli, G. Maltoni) |
Tradizionalmente fisica e biologia sono state considerate due discipline separate, ma adesso l'interfaccia fra le due scienze è diventata un campo di ricerca molto vasto e interessante . La biofisica e' una disciplina che esiste da tempo, ma ora si sta sviluppando il campo della fisica biologica, che applica i metodi fisici in molti campi biologici. In effetti le leggi fisiche sono direttamente applicate anche in sistemi biologici e quindi la separazione fra fisica e biologia può essere un po' artificiale e poco utile. Nell'articolo sotto citato la prof.ssa Athene Donald sostiene che i fisici dovrebbero occuparsi di fisica biologica, perchè ritiene che i fisici posseggano le corrette conoscenze e le metodologie giuste per affrontare molti problemi biologici. L'Università di Cambridge in Inghilterra ha una lunga tradizione in questo campo; La tradizione è nata quando Watson e Crick scoprirono la struttura a doppia elica del DNA. Nel video riportato qui di fianco il fisico Pietro Cicuta sempre dell'Università di Cambridge, originariamente interessato a problemi di "molti corpi", spiega le differenze fra biologia e fisica biologica e illustra il suo lavoro sui globuli rossi considerandoli come oggetti meccanici; spera di spiegare come queste cellule vengono modificate dai parassiti della malaria che si legano ad esse. Pensa così di poter studiare gli effetti delle medicine antimalariche direttamente sulle cellule del sangue. [ da http://physicsworld.com/cws/article/multimedia/48068 ] Bologna, 4/2/2012
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Bologna in white (V. Mengoli) |
Spettacolare video realizzato da Valerio Mengoli che ci mostra una splendida Bologna imbiancata. Bologna, 1/2/2012 |
L'esperimento CLOUD e l'atmosfera terrestre (M. Cuffiani, G. Giacomelli, R. Giacomelli) |
Fig. 1 L'esperimento CLOUD nella Sala Est al PS del CERN di Ginevra
L'esperimento CLOUD e' costituito da un cilindro di acciaio inossidabile di 3 m di diametro riempito di aria con bassissima concentrazione di contaminanti e con la possibilita' di variare pressione e temperatura per simulare situazioni a bassa e ad alta quota sopra il suolo terrestre. CLOUD e' stato esposto a un fascio secondario di particelle cariche provenienti dal protosincrotrone del CERN (PS) di Ginevra per simulare anche l'effetto dei raggi cosmici. Tutte le condizioni dell'esperimento possono essere controllate con grande precisione. I primi risultati di CLOUD hanno indicato che i raggi cosmici aumentano il numero di particelle di aerosol presenti nell'atmosfera. Le molecole di aerosol possono eventualmente crescere e formare i "semi" per la formazione di nubi. Tracce di acido solforico e il vapore d'acqua sono stati sinora considerati i principali vapori che a medie altezze (circa 5 km ) producono nubi e sono simulati in quasi tutti i programmi di previsione meteorologica. I risultati di CLOUD hanno indicato che occorre aggiungere tracce di ammoniaca e tener conto dei raggi cosmici. La struttura dell'esperimento e' simile a quella di un qualsiasi esperimento di fisica fondamentale, che in questo caso puo' dare pero' utili informazioni pratiche che in futuro porteranno a una migliore conoscenza della nostra atmosfera terrestre, al suo funzionamento e, probabilmente, a migliorare le previsioni atmosferiche. [ credit : Nature 476 (2011) 429, CERN Courier 51N8 (2011) 28 ] Bologna, 11/1/2012
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Gli esperimenti ATLAS e CMS presentano lo stato attuale della ricerca dell'Higgs (F. Fabbri, P. Giacomelli, R. Giacomelli) |
In un seminario tenutosi al CERN il 13 dicembre, 2011, le collaborazioni ATLAS e CMS hanno presentato lo stato della ricerca del bosone di Higgs secondo il Modello Standard delle particelle elementari. I risultati dei due esperimenti sono basati sull'analisi di una quantità di dati molto più consistente rispetto a quella utilizzata per ottenere i risultati presentati alle conferenze estive, ma non sufficiente a permettere di fare affermazioni conclusive sull'esistenza o non esistenza dell'elusivo Higgs. La conclusione principale è che, se esiste, il bosone di Higgs secondo il Modello Standard ha una massa compresa nell'intervallo 115-130 GeV. Entrambi gli esperimenti hanno infatti osservato in questa regione di massa segnali indicativi, ma non ancora sufficientemente forti da permettere la rivendicazione di una scoperta. I bosoni di Higgs, se esistono, hanno una vita media breve e possono decadere in molti modi diversi. La ricerca e' basata sull'osservazione delle particelle nelle quali l'Higgs decade. Sia ATLAS che CMS hanno analizzato diversi canali (modi) di decadimento, e hanno osservato piccoli eccessi di eventi nella regione di massa sopra citata non ancora esclusa da precedenti misure o da altri esperimenti. Una dichiarazione definitiva sull'esistenza o non esistenza del bosone di Higgs sarà probabilmente possibile solo dopo aver analizzato i dati che verranno raccolti nel 2012. Bologna, 23/9/2011
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