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Eustachio Manfredi 
(Fabrizio Bònoli)


Fig. 1: Eustachio Manfredi.
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Credit: Archivio del Dipartimento di Astronomia dell'Università degli Studi di Bologna)
 
 

  Fig. 2: Disegno di Giove di mano di Manfredi, dal "Registro delle Osservazioni" della Specola Marsiliana, alla data 20 settembre 1703.
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Credit: Archivio del Dipartimento di Astronomia dell'Università degli Studi di Bologna)

Eustachio Manfredi nacque a Bologna nel 1674. Compì i primi studi nella scuola dei Gesuiti e si laureò in Diritto civile e canonico.

Studiò Matematica e Idraulica con Domenico Guglielmini, iniziando sin da giovane ad interessarsi all'astronomia, praticamente da autodidatta, poiché gli studi astronomici a Bologna, erano rimasti del tutto trascurati dopo la partenza di Gian Domenico Cassini per Parigi e di Geminiano Montanari per Padova.

Nel 1699 venne nominato Lettore di Matematica e nel 1737 di Astronomia, ebbe l'incarico di Prorettore del Collegio Pontificio Montalto e la nomina a Sovrintendente delle acque.

Si ricorda il suo contributo alla teoria dell'aberrazione annua delle stelle, termine da lui stesso coniato, che dimostrò il moto della Terra intorno al Sole.

Per la vastità della sua produzione e per i suoi meriti scientifici, che avevano contribuito a far divenire Bologna un centro astronomico di importanza europea, fu onorato del titolo di membro della Académie des Sciences e della Royal Society of Sciences.

Manfredi ebbe una personalità eclettica, fu esperto osservatore del cielo, geografo e geodeta, si interessò di questioni filosofiche e fu pure raffinato autore di liriche e poesie. Tra la sua attività letteraria si segnalano le Rime del Dottore Eustachio Manfredi, ricordate anche da Leopardi nello Zibaldone.

Per i meriti letterari venne aggregato all'Accademia della Crusca.

Le sue lezioni universitarie furono raccolte in un'opera di ampio spessore, dal titolo Instituzioni astronomiche, che vennero pubblicate dieci anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1739.

(Eustachio Manfredi - pagina 1 di 4)
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