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Laura Maria Caterina Bassi      (continua)

 
  Fig. 1: Pubblica discussione: a destra Laura Bassi.
(
Credit:
Archivio di Stato di Bologna)

Dal 1749 perdurando evidentemente le difficoltà a poter tenere insegnamenti pubblici, Laura Bassi istituì presso la propria abitazione una scuola privata di Fisica Sperimentale che fu attiva fino al 1778 - anno della sua morte -, e oltre grazie a suo marito. La Scuola era dotata di un laboratorio scientifico che sarebbe cresciuto nel tempo fino a raggiungere una ragguardevole consistenza. L'Assunteria e il Papa incrementarono il suo appannaggio, proprio perché continuasse nel suo insegnamento privato. Il suo stipendio finì per divenire uno dei più elevati dello Studio, e questo, evidentemente, doveva disturbare non poco i suoi colleghi maschi. All'epoca, l'insegnamento era ancora di tipo aristotelico ed era necessario un profondo rinnovamento nella metodologia, che doveva divenire sperimentale e investire globalmente il processo di scoperta e le modalità dell'insegnamento della fisica stessa, cosa a cui provvide Laura Bassi. Ecco le sue parole:

“… la Fisica sperimentale è divenuta ai giorni nostri una scienza cotanto utile e necessaria e noi che siamo stati i primi in Italia a riceverla e coltivarla allorchè si aprì l'Istituto [delle Scienze], ora dobbiamo vedere con nostro rossore, e anche con discapito della nostra Università, che nell'altre tutte più che qui s'insegni con quel metodo e con quell’estensione che si ricerca al profitto della gioventù, dandone interi corsi annui in più luoghi; la qual cosa non potendosi nell'Istituto eseguire per le poche lezioni che ivi si fanno, secondo il regolamento stabilito nel medesimo, mi mossi a pensare d'impiegare la mia, se ben pochissima abilità, nel servire al pubblico in questi studi…”.


Fig. 2: Ritratto di Laura Bassi

 

La fama della cultura newtoniana di Laura Bassi, che si era perfezionata anche nel calcolo infinitesimale sotto la guida di G. Manfredi, dovette essere notevole perché alla sua scuola accorsero parecchi studiosi: tra essi ricordiamo suo cugino L. Spallanzani, che riconoscerà il ruolo di guida avuto da Laura nei suoi confronti, ma anche l'allora giovane A. Volta. Nel suo laboratorio vennero effettuati importanti esperimenti sulla presenza nei corpi animati di due forze distinte: la sensibilità, che ha sede nei nervi, e l'irritabilità, che è insita nelle fibre muscolari. Gli studiosi che vi presero parte, oltre al marito, furono L.M.A. Caldani e F. Fontana, che avviarono una della più accese dispute del Settecento (A. von Haller, L. Galvani, A. Volta). Il suo laboratorio, quindi, in analogia a quello di G.B. Beccaria, costituiva un vero e proprio centro di ricerca a cui, in numerose occasioni, parteciparono anche altri famosi scienziati. Per esempio Beccaria, che con lei nel 1756 tenne un ciclo di esperimenti sull'elettricità. Temi delle sue ricerche furono, oltre alla matematica,la meccanica, la gravitazione, l'elettricità, il magnetismo, i fenomeni luminosi, l'idraulica, la termologia, l'eudiometria (l'analisi dei gas attraverso i loro componenti), la fisica delle arie, la fisica medica, la fisiologia. Spetta a lei, assieme a pochi altri scienziati italiani del tempo, il merito di avere introdotto la fisica newtoniana in Italia.

 

 

(Laura Bassi - pagina 2 di 3)
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