Il "far di conto"I metodi di calcolo si sono sviluppati parallelamente ai metodi di rappresentazione numerica, ed il primo strumento di calcolo è stato senza dubbio il corpo stesso, e soprattutto le mani. Dal conteggio elementare sulle dita si è passati a metodi più sviluppati.
I gettoni usati da Sumeri e Elamiti (che abitavano l'attuali Iraq ed Iran) furono però, i veri e propri, più antichi strumenti per il conteggio; la forma dei gettoni stabiliva il loro valore.
Le somme e sottrazioni venivano eseguite aggiungendo o togliendo gettoni, la moltiplicazione veniva eseguita come somma ripetuta (per esempio per moltiplicare 27 per 5 si sommava 27 cinque volte) e la divisione si effettuava tramite "spicciolature" successive e suddivisione in mucchietti (QUI alcuni esempi).
Lo strumento per "far
di conto" che ebbe la vita più lunga nel
continente europeo (e anche altrove, con forme diverse) fu l'Abaco,
usato prima dai Greci poi dai Romani (fig. 3), rimase in uso in
Europa fino quasi al 1700 e oltre.
L'abaco più primitivo usava solo le potenze del dieci, mentre quello più evoluto usava anche la base ausiliaria 5: i gettoni nella parte superiore di fig. 5 valgono 5 unità di quelli della parte inferiore della stessa figura. Per esempio nella prima colonna a destra ci sono due gettoni: quello superiore rappresenta 5 unità e quello inferione una, in totale essi danno il numero 6. La parola stessa "calcolo" viene dal latino "calculus" = sassolino, nome usato per i gettoni dell'abaco. L'abaco è rimasto in uso efficacemente in Russia, Cina e Giappone fin dopo la II guerra mondiale (dopo la guerra, in uno scontro di prova fra un contabile giapponese con un pallottoliere ed uno americano con una calcolatrice, il giapponese vinse sia in velocità che in precisione).
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