Sono disponibili molti manuali tecnici e
operativi, ma effettivamente, l'informazione ad uso dei non-addetti ai lavori è
insufficiente e, spesso, di difficile comprensione. Ci permettiamo di segnalare alcune opere
divulgative ("Onde
in Campo", "Radiazioni
non ionizzanti, ) senza offesa per le altre. Dal punto di vista pratico possiamo rivolgerci
alle varie ARPA, le Agenzie Regionali per la Prevenzione e l'Ambiente, che si
occupano di tutti gli aspetti della prevenzione e protezione ambientale (per
esempio sul sito dell'ARPA Emilia -Romagna è possibile reperire le carte
tematiche che riportano la collocazione delle varie sorgenti sul territorio:
http://www.arpa.emr.it/rimini/,
http://www.arpa.emr.it/piacenza/). In particolare, esse hanno il compito
istituzionale di garantire il rispetto dei limiti di esposizione da parte delle
sorgenti che irradiano sugli ambienti abitativi.
Quali sono i limiti previsti dalla legge? Per quanto riguarda le frequenze industriali esiste il DPCM 8 luglio 2003 che prevede limiti di esposizione di 100 microtesla per l'induzione magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico (intesi come valori efficaci). A titolo di cautela si raccomanda che nelle aree di gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, e/o scolastici, e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, l'induzione magnetica non superi il valore di attenzione di 10 microtesla, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.
Inoltre, nella progettazione di nuovi
elettrodotti, in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di ambienti
abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenza non inferiori
alle quattro ore e nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree
di cui sopra è fissato, come obiettivo di qualità per l'induzione
magnetica, il limite di 3 microtesla (da intendersi come mediana dei valori
nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio). |