Come sappiamo che c'è?
Sono molte le prove sperimentali a favore dell'esistenza nell'Universo
di
materia oscura.
- Moto delle stelle in una galassia. Le galassie a spirale hanno un
nucleo centrale denso di stelle e bracci a spirale avvolti attorno al nucleo che seguono il verso di rotazione dell'intera
struttura. Ogni stella appartenente alla galassia ruota con una propria velocità
intorno al centro. Da semplici considerazioni, ci si aspetta che, a
grandi distanze dal centro galattico, tali per cui la galassia
possa essere assimilata sostanzialmente ad un'enorme massa concentrata, la velocità
tangenziale di una stella decresca all'aumentare della distanza.
Un andamento analogo della velocità con la distanza si ha anche per i pianeti del sistema
solare: quelli più vicini al sole sono più veloci di quelli più
lontani.
La Fig. 1 mostra i valori misurati delle velocità tangenziali delle
stelle attorno al centro della galassia M33 (punti gialli) in funzione della loro distanza dal centro.
Si trova un andamento crescente della velocità e, non decrescente come nelle aspettative
(linea tratteggiata).
La spiegazione più accreditata della maggiore velocità delle stelle esterne
presuppone la
presenza di materia non visibile diffusa nell'alone di ogni galassia, compresa
la
nostra, la Via Lattea.
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Fig. 1: Velocità tangenziale delle stelle attorno al centro della galassia
M33 in funzione della distanza dal centro. I punti con le barre di errore sono le misure sperimentali; sui
punti è
riportata la curva che meglio riproduce la dipendenza dalla velocità. La linea tratteggiata
rappresenta la decrescita della velocità che ci si aspetta per le relativamente poche
stelle che si trovano a distanze superiori alla dimensione media della galassia. Per maggiore chiarezza, l'immagine ottica
della galassia è stata sovrapposta al grafico. |
- Moto delle galassie nei grandi ammassi.
Gli
ammassi
di galassie sono raggruppamenti di galassie.
Come giá menzionato al riguardo delle prime
evidenze di materia oscura, calcolando l'ammontare di massa dell'ammasso
dal moto delle galassie nel gruppo, si trova che,
se l'ammasso contenesse solamente la massa osservabile,
la forza gravitazionale non sarebbe sufficiente ad evitare la fuga delle galassie
dall'ammasso. Questo ci fa supporre che esista ulteriore materia oscura
fra le galassie di un ammasso.
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Presenza di nubi di gas nelle parti più esterne delle galassie e nello
spazio fra galassie. Studiando i confini esterni delle
galassie dove vi sono pochissime stelle e quindi la luminosità dovuta alle
stelle è
trascurabile, si sono osservate enormi nubi di gas confinato nell'ammasso (Fig. 2). Per
spiegare come mai queste nubi non si disperdano nello spazio occorre
supporre l'esistenza di materia oscura con una distribuzione diversa dalla
distribuzione dedotta dalla sola componente luminosa. Potrebbero esistere
anche galassie di materia oscura? Da studi recenti
risulta che la materia visibile gassosa nella forma di aloni si estende ben oltre i confini delle galassie
visibili. Per essere osservabile un gas deve essere riscaldato. Chi o cosa lo
riscalda?
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Fig. 2: Immagine a
raggi X
presa dal satellite
ROSAT sovrapposta ad una
fotografia di un gruppo di galassie. L'immagine mostra, in falso colore
rosa, una gigantesca nube di gas "caldo" che emette una debole
quantità di raggi X. La presenza di
questo gas fa supporre una forte attrazione gravitazionale in grado di
mantenerlo confinato; la sola massa delle galassie visibili non sarebbe sufficiente.
Deve quindi essere materia oscura diffusa fra le galassie di un ammasso.
(Credit:Dr.
R.Mushotzky Nasa Goddard Space Flight Center) |
Si conclude che esistono forti indicazioni per l'esistenza di molta materia
oscura diffusa posta in aloni attorno ad ogni galassia e fra le galassie
di un ammasso.
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(Come
sappiamo che c'è?
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