Un computer (o meglio un calcolatore, come si è sempre detto nell'informatica italiana) è un esecutore di algoritmi.

Negli anni cinquanta si trattava di macchine di dimensioni mastodontiche (lunghezze maggiori di 10 metri, pesi superiori alle 4 tonnellate), costi enormi, affrontabili solo da istituti di tipo governativo o da grosse aziende. Allo stesso tempo, erano macchine con una potenza di calcolo inferiore a quella di una vecchia calcolatrice tascabile programmabile. La fotografia sotto, riporta la CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana), il primo calcolatore interamente realizzato in Italia alla fine degli anni '50.

Fig. 1: Due immagini della Calcolatrice Elettronica Pisana, anni '50 (Credit: Archivio fotografico dell'Università di Pisa.)

Già nell'anno 2000 è stato realizzato un server per il world wide web del volume di appena 16 centimetri cubici e del peso di 20 grammi... Un suo successore, Tiquit, è mostrato nella figura (nonostante il suo aspetto sia simile ad un palmare, si tratta di una macchina con la potenza di calcolo di un ottimo calcolatore da tavolo).

Ma se trascuriamo gli aspetti tecnologici (e la potenza di calcolo), la vecchia calcolatrice pisana e il nuovo Tiqit sono molto simili. In particolare, ci sono problemi molto interessanti che nessuno dei due è in grado di risolvere. Anzi, che nessun calcolatore può risolvere.

Per capire quali problemi siano risolubili con un calcolatore e quali non lo siano, occorre tuttavia comprendere prima cosa sia un "algoritmo"