— Omaggio a Ernst Haekel
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Inaugurazione Questa mostra non vuole essere una mostra d'arte, ma introduzione a un'arte possibile. L'avvento della fotografia nell'Ottocento, spostò l'asse di attenzione degli artisti, dal mondo visibile, che si poteva ormai catturare con un click, a quel mondo, invisibile, perché troppo grande o troppo piccolo, che veniva restituito alla percezione visiva dal telescopio e dal microscopio. Alla fine del secolo XIX, Ernst Haekel pubblicò una celebre opera, Forme d'arte in Natura, rivelando le strutture microscopiche dei radiolari e di altre creature marine, invitando gli artisti a considerare queste nuove forme. Con l'avvento del microscopio elettronico a trasmissione e soprattutto a scansione, nel Novecento, quell'universo che Linneo aveva rubricato come Caos, invisibile all'occhio fisiologico, oppure subliminale, si è svelato in tutto il suo enigmatico e spesso mostruoso splendore. Tutte queste chimere vivono intorno a noi, senza che ce ne accorgiamo, aspettando, lo diciamo tra il serio e il faceto, di entrare a far parte dei nostri sogni e, perché no? Delle nostre opere d'arte. Nevica? Una lente evidenzia come la neve, grande demiurga delle forme, è composta da innumerevoli cristalli, confermando l'idea di Galileo e di Cèzanne, che il cosmo nasconda una vocazione geometrica. La Natura è artista? Non ancora: qui diventa la decima musa degli artisti del non-veduto. Informazioni: http://www.sma.unibo.it/zoologia/informazioni.html A cura di: Sistema Museale di Ateneo; Unione Bolognese Naturalisti; Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Sperimentale
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