La situazione nel Mediterraneo Catastrofico tsunami in Indonesia…

quali rischi nel Mediterraneo? Catastrofico tsunami in Indonesia…

quali rischi nel Mediterraneo?

Domande & Risposte


Fig. 1: Mappa delle coste maggiormente colpite dal maremoto del 26/12/2004.
(Credit: Gruppo di Ricerca Maremoti Dipartimento di Fisica - Università di Bologna)
  • In Italia potrebbe avvenire un terremoto delle dimensioni di quello di Sumatra?

  • Terremoti dell'ordine di grandezza di quello di Sumatra sono associati ad alte velocità di spostamento delle placche. Nella zona di Sumatra tali velocità sono di circa 6-9cm/anno, in Italia sono di alcuni mm/anno. I terremoti più forti avvenuti in Italia hanno avuto una magnitudo di poco superiore a 7, come quello del 1908 nello Stretto di Messina e quello del 1693 che ha colpito la Sicilia orientale. Dai cataloghi storici risulta che i forti terremoti capaci di produrre maremoto (tsunamigenici), avvengono prevalentemente in Calabria e in Sicilia orientale e nella zona del Gargano, ed hanno faglie con lunghezza di qualche decina di chilometri. La faglia all'origine del terremoto di Sumatra si è rotta per una lunghezza di oltre 1000 km, praticamente la lunghezza dell'Italia. Dalle informazioni storiche e da quanto sappiamo sulle condizioni tettoniche del Mediterraneo centrale possiamo affermare che terremoti paragonabili al sisma di Sumatra non si possono verificare nel  nostro paese.
 
  • E' vero che Sumatra si è spostata di 30 metri verso l'India?

  • L'isola di Sumatra si trova sul bordo superiore della faglia su cui ha avuto origine il terremoto. La faglia non è altro che la zona di contatto delle placche quando l'una subduce o scivola sotto l'altra. Le placche in questione sono la placca Indo-Australiana che è scivolata sotto la placca di Burma (vedi Fig.1 in "Lo tsunami del 26 dicembre 2004"). Lo spostamento è stato mediamente di 15 m su ogni lato della faglia con il risultato che Sumatra si è avvicinata di circa 30 m alle coste dell'India e dello Sri Lanka.
     
  • Il terremoto del 26 Dicembre 2004 ha spostato l'asse terrestre. Quali conseguenze sul clima?

  • Lo spostamento dell'asse terrestre prodotto dal maremoto di Sumatra può essere spiegato mediante la teoria dell'astronomo americano Seth Carlo Chandler, il quale nel 1891 scoprì che l'asse di rotazione della terra oscilla attorno all'asse inerziale. L'oscillazione (nota in letteratura col nome di Chandler wobble) è dovuta alla variazione del momento di inerzia del pianeta associata alla sua dinamica superficiale ed interna, come ad esempio i movimenti delle correnti oceaniche, gli spostamenti della masse d'aria e i moti del mantello terrestre a grandi profondità. Un osservatore posto al polo, "vedrebbe" l'asse istantaneo di rotazione percorrere una circonferenza (in realtà si tratta di una curva irregolare) con raggio di qualche metro in un periodo di circa 433 giorni. I grandi terremoti sono una delle cause di tali oscillazioni, dal momento che producono spostamenti di massa all'interno della Terra. Il terremoto di Sumatra ha causato un brusco spostamento dell'asse terrestre, visto dal polo, di circa 5-6 cm. Tale spostamento è del tutto marginale se lo si paragona alle variazioni ordinarie del Chandler wobble. Si può quindi affermare che tale evento non ha avuto influenze sul clima.
     
  • In caso di maremoto qual è il rischio che corre un'imbarcazione al largo?

  • Nella sezione "Che cosa è un maremoto" è stata mostrata la dipendenza delle grandezze caratteristiche dell'onda di maremoto dalla profondità del mare. Si può ben vedere come l'altezza dell'onda in mare aperto sia bassa, in genere da qualche decina di centimetri al metro. Le semplici onde generate dal vento raggiungono altezze maggiori. Inoltre le onde sono molto lunghe: perciò la pendenza della superficie del mare dovuta al passaggio del maremoto è così piccola da essere impercettibile. Una barca che si trovi ad una certa distanza da costa, o meglio in un punto in cui il mare sia abbastanza profondo, non si accorgerà del passaggio dell'onda e rimarrà indenne dalla catastrofe che si abbatterà sulla costa.
  • Che altezze possono raggiungere le onde a costa?

  • L'altezza raggiunta dalle onde sulla costa viene indicata nella letteratura scientifica internazionale  come run-up dell'onda. Il run-up dipende dall'altezza dell'onda al largo ed è fortemente dipendente dalla batimetria in prossimità della costa. Nel caso del maremoto del 26 dicembre 2006, l'onda ha raggiunto a costa altezze massime che vanno dai 3 ai 35 metri nella zona di Banda Aceh, la città che si trova nella punta settentrionale dell'isola di Sumatra e che è stata la più colpita, 5-7 metri sulle isole Nicobare ed ha superato i 5 metri nelle isole Andamane. In Tailandia sono state misurate altezze fino a 10 metri nella zona di Khao Lak e fino a 4-8 metri nella regione attorno a Phuket. Sulle coste dell'India centrale, tra i 10° e i 14° di latitudine l'onda ha raggiunto altezze che variano dai 3 agli 8 metri. Alle isole Maldive è arrivata un'onda di circa 1 metro. L'onda ha raggiunto anche le coste dell'Africa.
     
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