Come si presenta lo tsunami? indice: Catastrofico tsunami 

in Indonesia...quali rischi nel Mediterraneo? Intensità di uno tsunami

Le cause

Le cause che provocano uno tsunami sono diverse. La meno probabile, ma comunque possibile, è l'impatto di un asteroide o di un meteorite in mare, mentre più frequenti sono disturbi di tipo sottomarino: un collasso vulcanico, una frana o un terremoto.

Nel caso in cui il fattore scatenante sia un terremoto, la dinamica può essere facilmente schematizzata come in figura 1. Come è ben noto la crosta terrestre è suddivisa in placche (se ne riconoscono una ventina di cui sei sono le maggiori) che sono in continuo movimento. I terremoti più violenti avvengono nelle zone di collisione o convergenza delle placche (figura 2).

 

 
Fig. 1: Schema di come si genera e si propaga un maremoto.
Credit: (Nature, vol.433, 27 gennaio 2005)
 
Fig. 2: I margini di placca possono essere trasformi, convergenti e divergenti. Nel primo caso predomina uno spostamento orizzontale, e le placche scivolano l'una accanto all'altra. Nel secondo si avvicinano e si verifica che una placca (oceanica) subduce sotto quella (continentale) adiacente oppure che le due placche (entrambe continentali) collidono e si corrugano dando vita alle catene montuose; nel terzo caso, le placche si allontanano, come accade nelle dorsali oceaniche, lungo le quali si ha risalita continua di materiale dal mantello.
Credit: (
JADES, S.A.™)

In figura 1a è rappresentata la subduzione di una placca oceanica (Oceano Indiano) al di sotto di una placca continentale (Burma, appartenente alla grande placca Eurasiatica). La superficie di scorrimento è la faglia su cui ha origine il terremoto. L'azione dello scivolamento della placca oceanica genera una reazione della placca continentale in verso opposto. Tale movimento trasmette un impulso all'acqua e crea una cresta (crest) in corrispondenza dell'innalzamento della crosta stessa e un ventre (trough) in corrispondenza di un suo abbassamento (figura 1b). La cresta e il ventre nel loro insieme rappresentano l'onda di maremoto che è stata appena generata. Essa si propaga in mare aperto con un'altezza di poche decine di centimetri (figura 1c) e con grande lunghezza d'onda,  mentre cresce in altezza man mano che si avvicina alla costa (figura 1d).

Attenzione: non tutti i terremoti causano maremoti. La faglia deve trovarsi o sotto o vicino al mare e causare uno spostamento verticale su una vasta area. I terremoti con ipocentro poco profondo (fino a 40-50 km) lungo le zone di subduzione sono responsabili dei maggiori tsunami.

 

 

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