La patologia del sonno
I
disturbi del sonno sono assai diffusi nella popolazione. Il disturbo
più comune è l'insonnia, che però nel 70-80% dei casi è secondaria a una
sfavorevole condizione ambientale o lavorativa o è la diretta
conseguenza di altre patologie organiche o psichiche.
In altri
pazienti si osserva al contrario un eccesso di sonno o ipersonnia diurna,
soprattutto come conseguenza di una patologia definita "Sindrome delle apnee
ostruttive nel sonno", che non consente al paziente, spesso obeso e grande
russatore, di dormire in maniera adeguata durante la notte.
L'ipersonnia
più comune tra quelle che non risultano dipendere da altre patologie è la
narcolessia.
Nei soggetti malati, l'eccessiva sonnolenza diurna accompagnata
da attacchi di sonno irrefrenabili si associa spesso alla comparsa di
attacchi "cataplettici", caratterizzati da un'improvvisa perdita del tono
muscolare. Durante questi attacchi, che sono spesso provocati da emozioni
improvvise, il paziente può cadere a terra rimanendo inerte per qualche
minuto pur conservando uno stato di coscienza vigile.
Recentemente, le ricerche condotte in un ceppo di cani geneticamente affetti
da narcolessia che mostrano i sintomi tipici della malattia (fig. 1)
hanno mostrato il legame tra questa patologia e
anomalie nell'azione di una sostanza chimica normalmente prodotta nell'ipotalamo
posteriore, detta ipocretina.
La produzione di ipocretina risulta ridotta nella maggior parte dei pazienti narcolettici.
Fig. 1: cane geneticamente affetto da
narcolessia; l'emozione scatenata
dalla vista del cibo produce nell'animale un attacco cataplettico, con
improvvisa caduta a terra.
(Credit:
tratto da K9
Perspective on line: "Discovery of the canine
narcolepsy gene")
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L'insonnia fatale è una gravissima patologia
caratterizzata dalla scomparsa progressiva del sonno. Essa risulta legata
nella maggior parte dei casi a una alterazione genetica ereditaria. Tipicamente, in questi pazienti la
scomparsa di una normale attività ipnica è associata a gravi
disturbi della funzione vegetativa e di quella endocrina ed è
seguita inevitabilmente dalla morte. In alcune aree cerebrali
l'attività metabolica risulta ridotta (zone indicate dalle frecce
nella immagine PET della fig. 2) e si osserva un deposito di "prioni"
anomali, molecole proteiche che sono coinvolte in altre
gravi patologie tra cui l'encefalopatia
spongiforme bovina che caratterizza
la sindrome comunemente detta della "mucca pazza".
Fig. 2: Immagine ottenuta mediante "tomografia a
emissione di positroni" (PET)
in un soggetto normale (Control) e in un paziente affetto da
Insonnia Fatale (FFI). La colorazione giallo-arancio, che indica una
normale attività metabolica cerebrale risulta assai ridotta nella
corteccia cerebrale del lobo frontale (Frontal cortex) e in alcune
porzioni del talamo (Thalamus) del paziente ammalato.
(Credit: Tratto da P. Cortelli
e C. Lombardi. Autonomic disfunction in sleep disorders.
Medlink
Neurology) |
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