La fisiologia nel sonno
L'inattività comportamentale che caratterizza il sonno nasconde una varietà di
eventi fisiologici che la ricerca scientifica ha potuto rivelare
mediante la registrazione dell'attività bioelettrica del cervello
(elettroencefalogramma),
dei muscoli scheletrici (elettromiogramma),
del cuore (elettrocardiogramma)
e dell'attività meccanica dei muscoli respiratori (spirogramma).
La registrazione contemporanea di tutte queste variabili viene definita
polisonnografia.
Nella sottostante tabella sono indicate
le variazioni di attività rispetto alla veglia
del sistema
nervoso vegetativo nelle sue due sezioni,
simpatica (che predispone l'organismo all'azione) e
parasimpatica
(che predispone l'organismo al
riposo) e delle funzioni cardiocircolatoria,
respiratoria e termoregolatoria osservate nelle fasi NREM e
REM del
sonno.
Funzione |
Sonno NREM |
Sonno REM |
vegetetativa |
prevalenza attività parasimpatica |
attività simpatica e parasimpatica irregolare |
cardiocircolatoria |
dininuita |
irregolare |
respiratoria |
diminuita |
irregolare |
termoregolatoria |
normale |
depressa o soppressa |
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Fig. 1:
Elettrocardiogramma
registrato durante le fasi del ciclo veglia-sonno nell'animale. I
segmenti verticali che si osservano sul tracciato evidenziano il
succedersi dei battiti cardiaci. Sotto ogni tracciato è indicata la
frequenza cardiaca (battiti/min). Come indicato dalle frecce,
durante il sonno REM la successione dei battiti
cardiaci risulta molto irregolare
(Credit: A. Azzaroni e P.L. Parmeggiani.) |
Nel sonno NREM l'attività cardiocircolatoria diminuisce rispetto alla
veglia e la frequenza cardiaca si riduce (fig. 1). Ciò dipende da un aumento
dell'attività della sezione parasimpatica e da una diminuzione dell'attività
della sezione simpatica del sistema nervoso vegetativo. Questo è
perfettamente coerente con la condizione di ridotta attività motoria che
caratterizza il sonno NREM. In contrasto, nel sonno REM l'attività
cardiocircolatoria risulta assai variabile per effetto di irregolarità
marcate dell'attività del sistema nervoso vegetativo. Come indicato dalle
frecce nella fig. 1, il battito cardiaco risulta molto meno
ritmico.
Fig. 2:
Polisonnografia eseguita
durante il sonno NREM e il sonno REM,
che mostra i caratteri distintivi delle due fasi del sonno con
riferimento all'elettroencefalogramma (EEG), all'oculogramma
(Oculog.) e allo spirogramma (Resp.).
(Credit: Modificato da:
E. Lugaresi et al. Hypersomnia with periodic
apneas: advances
in sleep research. Spectum Books, 1978.) |
Durante il sonno NREM il ritmo respiratorio è regolare (fig. 2).
La frequenza respiratoria risulta minore rispetto alla veglia perché
lo stato di riposo muscolare riduce le necessità di ossigeno
dell'organismo. Nel sonno REM, invece, la frequenza e l'ampiezza
della ventilazione sono irregolari, specialmente in associazione con
i movimenti oculari rapidi e le mioclonie.
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Fig. 3: Polisonnografia eseguita durante il sonno NREM e il sonno REM
in un animale mantenuto a bassa o a elevata temperatura ambientale.
Sono mostrati gli andamenti dell'elettroencefalogramma (EEG), dell'elettromiogramma (EMG) e dello
spirogramma (Resp.). Nel sonno NREM, la presenza
del brivido a bassa temperatura ambientale è attestata
dall'aumento e dalla ritmicità dell'attività muscolare, mentre quella
della polipnea termica a elevata temperatura ambientale
è attestata dall'alta frequenza degli atti respiratori.
(Credit: Modificato da P.L. Parmeggiani e C. Rabini.
Arch. Ital. Biol. 1970)
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Grazie alla termoregolazione, gli animali a "sangue caldo" (omeotermi)
riescono a mantenere pressoché inalterata la propria temperatura corporea
anche in condizioni di temperatura ambientale non ideali. La temperatura
corporea è mantenuta costante a bassa temperatura ambientale dalla vasocostrizione
cutanea e dalla comparsa del brivido
muscolare, e a elevata temperatura ambientale dalla vasodilatazione cutanea e, inoltre, dalla sudorazione nell'uomo o
dalla
polipnea
termica nell'animale. Queste risposte
termoregolatorie sono presenti nel sonno NREM, mentre sono
depresse o abolite nel sonno REM. Come si può apprezzare nella figura 3,
nell'animale mantenuto a bassa temperatura ambientale il brivido registrato
dall'elettromiogramma (EMG) durante il sonno NREM (A) scompare durante il
sonno REM (B). Analogamente, nell'animale posto a una temperatura ambientale
elevata, la polipnea termica, che si manifesta con un'elevata
frequenza del ritmo respiratorio durante il sonno NREM scompare
durante il sonno REM.
Pur essendo stati chiariti alcuni dei meccanismi che portano alla
sospensione della termoregolazione durante il sonno REM, non
si conosce ancora per quale ragione questo accada.
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Anche le
secrezioni endocrine subiscono complesse variazioni dipendenti dallo
stati di sonno. Ad esempio, come si osserva nella figura 4, ove il
periodo di veglia è indicato dalla barra bianca e quello di sonno dalla
barra nera, l'ormone ipofisiario della crescita presenta la massima secrezione
nelle fasi iniziali del periodo di sonno
durante la fase NREM, mentre la secrezione del cortisolo aumenta verso
la fine del periodo di sonno e al risveglio.
Fig. 4: Andamento nell'uomo, in due giornate consecutive,
della temperatura corporea, e della concentrazione nel plasma
dell'ormone della crescita, del cortisolo e del potassio. In alto, il
periodo di veglia è indicato dalla barra bianca e quello di sonno dalla
barra nera e dal tratteggio. Durante questo periodo è mostrato anche
l'alternarsi delle fasi di sonno (ipnogramma).
(Credit: Modificato da
Moore-Ede et al. NEJM. 1983)
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