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Introduzione
Due considerazioni
preliminari:
i)
L'esigenza
di beni e servizi per l'uomo occidentale del XXI secolo non ha precedenti nella
storia, ed è proprio sull'aumento costante dei consumi che si fonda lo
stato di salute delle economie.
ii) Ogni attività umana, dalla grande scala della produzione industriale alla
microscala individuale delle piccole attività
quotidiane, rilascia sostanze
chimiche che prima o poi confluiscono nella grande discarica che è la biosfera.
Se abbiniamo queste due considerazioni emerge chiaro il fatto
che gli uomini, sia per la crescita numerica che per la crescita delle loro esigenze, col tempo sembrano destinati ad esercitare un impatto sempre più
aggressivo nei confronti dell'ambiente.
Quest'ultimo rappresenta il
volto scomodo dello sviluppo; se l'Umanità fosse in grado di imparare dai propri
errori, oggi i paesi emergenti si avvierebbero lungo "percorsi puliti" di
sviluppo, e non si limiterebbero a ripercorrere le esperienze discutibili delle
società opulente dell'ultimo cinquantennio, con il relativo carico ambientale.
Purtroppo i percorsi virtuosi sono anche quelli più costosi ed oggi, per tre
miliardi di indiani e cinesi la cosa più importante è accelerare al massimo lo
sviluppo senza perdere tempo e danaro in
attenzioni particolari per le conseguenze ambientali e sanitarie. L'adozione
dell'industrializzazione, come via più breve ad un rapido sviluppo economico,
porta con sé il trasferimento in grande scala, dai Paesi più sviluppati, di
tecnologie spesso superate e sporche.
Una prova del prezzo che il
pianeta paga al suo convulso sviluppo, incapace di limitare il deterioramento
della qualità dell'aria attraverso l'emissione di
polveri sospese ,
composti organici volatili
e
ossidi d'azoto
dovuti in gran parte a processi di combustione, è visibile nelle
seguenti foto.
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Fig. 2: Una
coltre di
smog
copre la pianura padana e
si estende fin sull'alto Adriatico. Immagine del 14/02/2000.
(Credit:
Istituto di Fisica
dell'Atmosfera - CNR) |
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Fig. 1: La pianura bolognese ripresa da
località Mongiorgio.
Lo strato più scuro dell'atmosfera all'orizzonte denota una situazione di
inversione termica
sulla pianura
bolognese e la presenza
di
smog fotochimico .
(Credit: C.Trombini -
Dip. di Chimica Università di Bologna) |
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Fig. 3: La
catena himalaiana blocca la spessa coltre di
smog sul subcontinente indiano (lato destro della foto). Al
contrario, la massa d'aria sull'altopiano tibetano (lato sinistro) è molto
più limpida.
(Credit: Evans,
C. A. 13 Jun. 2001. "Shuttle-Mir Program Earth Science") |
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Fig. 4: La zona dei grandi laghi (Erie e
Ontario) in America settentrionale. Fra lo strato nuvoloso ed il suolo è
evidente uno strato intermedio di smog.
(Credit:
STS-92 Crew,
NASA
) |
L'uomo
del XXI secolo, Homo faber o meglio Homo technologicus (uomo che
usa la ),
con esagerato senso di onnipotenza per le straordinarie opportunità offerte
dalle nuove tecnologie, è oggi, in grado di risolvere problemi attuali veramente
complessi, ma temporanei e marginali, mentre è ancora molto imprevidente
nell'affrontare i problemi differiti nello spazio e nel tempo come
l'inquinamento, dal livello locale al livello
planetario.
The Webweavers: Last modified Tue, 20 Jul 2005 10:00:51 GMT
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