come si controlla l'elettrosmog indice elettrosmogquali gli interventi

   Si può ridurre l'elettrosmog?

Abbiamo già detto che esistono strumenti (sonde) (figura 1, 2) molto precisi e affidabili per rivelare e misurare le radiazioni elettromagneticheDizionario in tutto il loro spettro.


Fig. 1,2: Sonda MICRORAD HT 301.

 

Esistono Centri e Servizi, sia pubblici che privati, specializzati nella sorveglianza delle condizioni del territorio e dei cittadini. Essi possono suggerire le vie e i mezzi più idonei per "bonificare" le eventuali situazioni non conformi alle norme, oppure per migliorare l'uso delle apparecchiature e ridurre l'esposizione del personale e/o del cittadino. (A tal riguardo, si consiglia di diffidare dei frequenti banali espedienti, pubblicizzati con poteri miracolosi, ma assolutamente inefficaci, come la "coccinella" per il telefonino o il cactus da tenere vicino al computer o sulla finestra, oggetti che dovrebbero assorbire unicamente le "onde cattive").

È doveroso sottolineare che la percezione e l'accettabilità dello stesso rischioDizionario (figura 3) cambia se il rischio è liberamente scelto oppure è stato imposto, cioè,  il rischio  non porta vantaggi a chi lo subisce, ma ad altri.  Un caso tipico è quello della stazione radio-base (SRB), antenne e ripetitori, e l'uso del telefonino, paragonabile al rischio da "fumo attivo" e da "fumo passivo".

Fig 3: Rischi reali e percepiti per diverse attività e tecnologie. La linea sottile indica come dovrebbe essere l'andamento se il rischio percepito fosse uguale al rischio reale.
(Credit: Bruzzi, 1995)

I Servizi istituzionali ai quali rivolgersi sono:

- APAT, Agenzia nazionale per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici.
- ARPA, Agenzie Regionali Prevenzione e Ambiente, con le varie diramazioni (per es. ARPA EMILIA ROMAGNA

Essi si avvalgono di tutte le indicazioni della legislazione nazionale e regionale (quando le due non coincidono) e delle raccomandazioni emerse attraverso gli studi e le valutazioni fatte dai vari comitati scientifici che si occupano del problema.
A sostegno delle attività di sorveglianza e della loro credibilità si possono ricordare istituzioni  come:

- OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità
- IRPA, Agenzia Internazionale per la RadioProtezione
- ICNIRP, International Commission on Non Ionizing Radiation Protection
- IEC, International Electrotecnic Committee
- IEEE, Institute of Electrical and Electronics Engineers
- ISPESL, Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro
- CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano
- ISS, Istituto Superiore di Sanità
- CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche

Abbiamo guide tecniche e una normativa nazionale sulla protezione che segue da vicino le norme o raccomandazioni internazionali, e spesso si pone fra le più restrittive al mondo, anche se, coi dubbi esistenti, questo può diventare un "demerito" in quanto pretendere una protezione "esagerata" può richiedere azioni e situazioni che introducono "rischi reali" per difendersi da "rischi probabili".
Il vero aiuto sarebbe quello di fornire valutazioni attendibili del rapporto costo/beneficio delle varie alternative e degli interventi più urgenti....in modo da poter giustificareDizionario le scelte.

Ricordiamo, anche, che l'Università di Bologna, oltre ad aver coltivato, da sempre, un forte interesse per la ricerca scientifica legata all'impatto ambientale e sanitario degli agenti fisici, è stata la prima Università ad occuparsi della formazione professionale degli esperti e degli operatori in questo campo, avviando oltre 40 anni fa dei Corsi che divennero poi Scuola di specializzazione pluriennale in Fisica Sanitaria.

.....Gli specialisti e gli esperti per queste attività esistono e possiamo contare su di loro!!!.....