Abbiamo già detto che esistono strumenti (sonde) (figura 1, 2) molto precisi e affidabili per rivelare e misurare le radiazioni elettromagnetiche in tutto il loro spettro.
Esistono Centri e Servizi, sia pubblici che privati, specializzati nella sorveglianza delle condizioni del territorio e dei cittadini. Essi possono suggerire le vie e i mezzi più idonei per "bonificare" le eventuali situazioni non conformi alle norme, oppure per migliorare l'uso delle apparecchiature e ridurre l'esposizione del personale e/o del cittadino. (A tal riguardo, si consiglia di diffidare dei frequenti banali espedienti, pubblicizzati con poteri miracolosi, ma assolutamente inefficaci, come la "coccinella" per il telefonino o il cactus da tenere vicino al computer o sulla finestra, oggetti che dovrebbero assorbire unicamente le "onde cattive"). È doveroso sottolineare che la percezione e l'accettabilità dello stesso rischio (figura 3) cambia se il rischio è liberamente scelto oppure è stato imposto, cioè, il rischio non porta vantaggi a chi lo subisce, ma ad altri. Un caso tipico è quello della stazione radio-base (SRB), antenne e ripetitori, e l'uso del telefonino, paragonabile al rischio da "fumo attivo" e da "fumo passivo".
I Servizi istituzionali ai quali rivolgersi sono: - APAT, Agenzia nazionale per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici.
Essi
si avvalgono di tutte le indicazioni della legislazione nazionale e regionale
(quando le due non coincidono) e delle raccomandazioni emerse attraverso
gli studi e le valutazioni fatte dai vari comitati scientifici che si occupano
del problema. - OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità Abbiamo guide tecniche e una normativa nazionale sulla protezione che segue
da vicino le norme o raccomandazioni internazionali, e spesso si pone
fra le più restrittive al mondo, anche se, coi dubbi esistenti,
questo può diventare un "demerito" in quanto pretendere una
protezione "esagerata" può richiedere azioni e situazioni che introducono
"rischi reali" per difendersi da "rischi probabili". Ricordiamo, anche, che l'Università di Bologna, oltre ad aver coltivato, da sempre, un forte interesse per la ricerca scientifica legata all'impatto ambientale e sanitario degli agenti fisici, è stata la prima Università ad occuparsi della formazione professionale degli esperti e degli operatori in questo campo, avviando oltre 40 anni fa dei Corsi che divennero poi Scuola di specializzazione pluriennale in Fisica Sanitaria. .....Gli specialisti e gli esperti per queste attività esistono e possiamo contare su di loro!!!..... |