Laura Maria Caterina Bassi
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Fig. 1: Laura Bassi. Dipinto conservato a
Palazzo Poggi, Bologna |
Nata a Bologna nel 1711 fu fisico sperimentale e la prima professoressa di fisica dell'ateneo
bolognese.
Figlia di un avvocato, ebbe come guida il medico di famiglia
G.Tacconi.
Si segnalò giovanissima per le sue notevoli qualità intellettuali e,
ancor prima di laurearsi brillantemente a Bologna in Filosofia
Naturale nel 1732, divenne socia onoraria dell'Accademia delle
Scienze. A vent'anni conosceva talmente bene le opere di Cartesio e di
Newton da essere ritenuta dal suo stesso maestro un “mostro in
filosofia”, tanto che subito dopo la laurea le venne assegnata la
Lettura Universitaria di Filosofia.
Fig. 2: Alcune pagine in latino della tesi di Laurea di Laura Bassi (Credit: Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, Bologna) |
Il fatto di appartenere al sesso femminile le procurò numerose resistenze negli ambiti accademici e scientifici del tempo. Per esempio, pur avendo ricevuto incarichi universitari, poteva tenere lezioni pubbliche solo su ordine del Senato della Città. Era un segno di alta distinzione, ma anche, evidentemente, una sorta di proibizione. L'esistenza e l'attività di Laura Bassi può essere così sinteticamente espressa: La battaglia di una vita per la diffusione del metodo sperimentale, per l'insegnamento sperimentale della fisica e, di fatto, per l'emancipazione femminile.
La sua decisione di sposarsi (1738) con il medico e fisico Giuseppe Veratti
(1707-1793),
oltre a stabilire un lungo e duraturo sodalizio matrimoniale (ebbe otto
figli) e culturale, le garantì lo status di coniugata che le apriva
ambienti e salotti intellettuali che prima le erano preclusi. Nel 1741
l'Assunteria dello Studio Bolognese fissò l'orario delle sue lezioni, ma
queste, per varie ragioni (e contro la sua volontà) non vennero tenute.
Nel 1745, papa Benedetto XIV, in un programma di potenziamento della
fisica che vide l'acquisto di strumentazioni olandesi e del laboratorio
ottico romano di
Giuseppe Campani (1635-1715), riuscì a inserire Laura Bassi nella
classe degli Accademici Benedettini (in tutto 24) ma dovette ricorrere
allo stratagemma di aggiungere per lei un venticinquesimo posto, in
soprannumero e destinato a scomparire alla sua morte. Non ebbe comunque
diritto di voto per le nuove aggregazioni.
Proprio in quegli anni la città poteva contare su un clima largamente
favorevole alla nuova scienza sperimentale grazie all'influenza del
bolognese Prospero Lambertini, prima come Cardinale Arcivescovo e poi come
Papa Benedetto XIV. Questo Papa può essere definito
galileiano-newtoniano, per il suo spiccato interesse oltre che per l'arte
anche e soprattutto per le discipline scientifico-sperimentali.
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