Comete
Le comete che passano vicino alla Terra sono circa un centinaio, l'1% dei NEO; l'impatto di una cometa con la superficie terrestre non è dissimile, per quanto riguarda le conseguenze, a quello con un asteroide, ma le comete sono più pericolose, in quanto arrivano con un preavviso di pochi mesi. I nuclei delle comete variano da qualche centinaia di metri a qualche decina di chilometri; più friabili degli asteroidi, sono formati di ghiaccio e roccia. Fred Whipple, supponendo che contengano soprattutto sostanze volatili ghiacciate (acqua, anidride carbonica, metano e ammoniaca), le chiamò "palle di neve sporca"; avvicinandosi al Sole tali sostanze volatili ghiacciate sublimano e formano gli elementi caratteristici di tali oggetti celesti: la chioma, una rarefatta ed estesa atmosfera che circonda il nucleo, e la coda, la parte della chioma che viene respinta dal vento solare in direzione opposta a quella del Sole. I nuclei cometari sono gli oggetti più scuri del Sistema Solare: la Cometa di Halley riflette il 4% la Borrelly circa il 3% (l'asfalto stradale riflette il 7%); la chioma e la coda risplendono per riflessione della luce solare incidente. Alle volte la coda può essere doppia, una formata da polveri e una da ioni, che si forma in seguito dell'interazione tra la chioma e la radiazione solare ultravioletta.
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Fig. 1: Foto della cometa Hale Bopp effettuata nel 1997, dove si vedono chiaramente le due diverse code. (Credit: Courtesy NASA) | Nel 1996, grazie all'osservazione della Cometa Hyakutake, si è scoperto che alcune comete emettono raggi X, che si originano sia per emissione dalla chioma, ionizzata dall'impatto con le particelle cariche del vento solare, che dalla riflessione dei raggi X emessi dal Sole durante i brillamenti (flares). Le comete si muovono seguendo orbite ellittiche, in genere molto allungate, con eccentricità superiori a quelle delle orbite degli asteroidi, rispetto ai quali sono superiori anche i periodi orbitali. Esistono comete a lungo periodo, con periodi orbitali superiori a 200 anni, e comete a corto periodo, con periodi orbitali inferiori; le comete a corto periodo si originano nella fascia di Kuiper e tra di esse si trovano quelle che fanno parte dei NEO. Perturbazioni ripetute da parte di un pianeta possono trasformare la cometa in un suo satellite, che, a causa delle forze mareali planetarie, è destinato prima a frammentarsi e poi a schiantarsi sulla superficie del pianeta medesimo, o dei suoi satelliti.
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Fig. 2: Disegno che mostra la posizione della fascia di Kuiper rispetto agli altri corpi del Sistema Solare. | Attualmente tali eventi sono rari, ma ne sono rimaste tracce evidenti sia sulla Luna che su alcuni satelliti rocciosi di Giove: una lunga fila rettilinea di piccoli crateri "a catenella". Nel 1994 si è potuto osservare in diretta un tale evento, quando la Cometa Shoemaker-Levy 9 si è avvicinata troppo al pianeta Giove, spezzandosi in vari pezzi, che poi sono caduti sul pianeta.
Fig. 3: Foto del 1994 dei frammenti in cui si divise la cometa Shoemaker-Levy 9 efettuata dall'Hubble Space Telescope. (Credit: Courtesy NASA/HST)
Fig. 4: Foto presa dalla sonda Voyager di crateri "a catenella" su Ganimede, . (Credit: Courtesy NASA) |
Fig. 5: Sequenza di foto effettuate dall'Hubble Space Telescope dell'impatto di alcuni frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9 sulla superficie di Giove nel 1994. Le tracce degli impatti sono più distanziate di quelle su Ganimede perchè il periodo di rotazione di Giove è molto più breve. È anche possibile vedere il filmato effettuato dal Max-Plank Institut per l'Astronomia di Heidelberg dell'impatto del primo dei frammenti della cometa che ha raggiunto Giove, basta cliccare sull'immagine. (Credit: Courtesy NASA, MPI Astronomie Heidelberg) | Se un evento simile avvenisse sulla Terra, in prossimità di una grande città si avrebbero certamente migliaia, se non milioni di morti. Alcuni ritengono che l'"evento Tunguska", a causa del quale nel 1908 in Siberia vennero istantaneamente abbattuti 80 milioni di alberi, su una superficie di 2000 km2, sia stato causato dall'esplosione di una piccola cometa a circa 8 km sopra la taiga siberiana.
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Fig. 4: Foto degli alberi di Tunguska effettuata nel 1927 dal mineralogo Kulik durante la sua prima spedizione alla ricerca delle tracce dell'evento esplosivo. | Pur non avendo effetti così disastrosi noi siamo giornalmente "bombardati" da frammenti di comete; infatti passando più volte vicino al Sole una cometa perde continuamente del materiale, che forma una nube lungo la sua orbita, a cui si possono aggiungere i frammenti del nucleo, che può spezzarsi quando tutto il materiale volatile è evaporato, creando uno "sciame meteorico"; attraversando uno sciame da Terra si vede lo spettacolo delle stelle cadenti, come il famoso spettacolo delle Perseidi o "lacrime di S. Lorenzo", 10-14 agosto di ogni anno.
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