L'energia elettrica è una forma intermedia di energia. Viene prodotta in centrali termoelettriche (dove si brucia olio combustibile, gas, carbone, biomasse, ecc.), in centrali idroelettriche ed elettronucleari; quantità più piccole sono prodotte dal vento, da pannelli solari fotovoltaici, dalle maree, ecc. (Fig. 1). L'energia elettrica è facile da trasportare attraverso reti elettriche integrate. Dopo il trasporto l'energia elettrica viene trasformata per l'utilizzazione in energia meccanica, termica, luminosa, chimica, ecc.
L'Italia produce energia elettrica principalmente in centrali termoelettriche a combustibili fossili (metano, olio combustibile, carbone), in centrali idroelettriche e geotermiche (Fig.1). L'Italia è la Nazione europea che importa più energia elettrica, in particolare dalla Francia, dalla Svizzera, dall'Austria e dalla Slovenia (da elettronucleare) (Fig. 2). Per i prossimi decenni si prevede che la domanda di energia elettrica nel mondo avrà il più alto tasso di crescita: il suo consumo dovrebbe raddoppiare nei prossimi 10 – 20 anni. Occorre produrre energia elettrica al momento della domanda e c'è in particolare il problema di soddisfare la richiesta nelle ore di punta, che in Italia vanno dalle 8:30 alle 11:30 e dalle 16 alle 19. Durante l'estate la richiesta aumenta verso le ore 14, quando vengono accesi i condizionatori, il cui uso è in forte aumento anche nel nostro paese. Durante queste ore vengono messe in funzione tutte le centrali elettriche a disposizione. Per evitare le possibilità di black-out è urgente migliorare la
rete di distribuzione e aumentare la capacità di produzione di energia
elettrica. D'altra parte l'Italia deve progressivamente ridurre le emissioni in
atmosfera dei
gas serra, essenzialmente
CO2,
secondo gli impegni presi con il
protocollo di Kyoto. Questo richiederebbe un oculato risparmio energetico e un Il progetto 10000 tetti fotovoltaici dell'ENEA, e una sua
estensione a un numero molto più grande, prevede l'installazione di pannelli
fotovoltaici sui tetti di edifici pubblici e di abitazioni private utilizzando sovvenzioni statali,
regionali, locali e fondi della Comunità Europea. Questa iniziativa è
certamente positiva per incoraggiare uno sfruttamento più diffuso dell'energia
solare, va però detto che spesso non ha funzionato. In alcuni casi infatti gli
utilizzatori si preoccupavano di mantenere funzionanti i pannelli per il tempo
appena sufficiente per ripagare la frazione del costo iniziale sostenuto dal privato. |