
Radiosorgenti extragalattiche
(continua)
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Fig 1: Come si formano i getti radio?
Il disegno mostra cosa ne pensano gli astronomi. |
La domanda che ci si pone è: "quale processo o motore, confinato in un
piccolissimo nucleo di pochi anni luce , può produrre energia che
attraverso sottili canali alimenta una intera radiosorgente a centinaia di
migliaia di anni luce di distanza ?" È ormai universalmente riconosciuto che i
nuclei di radiogalassie e
quasar contengono
buchi neri di enorme massa
(milioni di masse solari) concentrati in una regione di poco più grande di
quella del sistema solare. Il buco nero ruota e tutta la materia intorno,
gravitazionalmente attratta (gas, polvere stelle), è forzata da effetti di
viscosità a disporsi in un disco rotante (detto disco di accrescimento) prima di cadere nel buco nero.
Dal buco nero si creano due canali, perpendicolari al disco di
accrescimento rotante, attraverso i quali la materia più energetica può
sfuggire all'attrazione in due opposte direzioni. Questi canali sono i getti
radio entro i quali le cariche si muovono a velocità prossima a quella della
luce spiraleggiando lungo le linee del
campo magnetico.
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Fig 2: A sinistra è mostrata l'immagine radio (in arancione) e ottica
(in bianco) ottenuta con osservazioni da terra di NGC 4261 . A destra il
nucleo della galassia osservato dall'Hubble
Space Telescope , in cui appare,
per la prima volta, il disco di accrescimento.
I due getti radio sono ortogonali al disco di polvere rotante intorno
al nucleo della galassia.
Questa immagine è considerata come una ulteriore evidenza
dell'esistenza di un buco nero massiccio nella galassia NGC 4261.
(Credits: STScI/NRAO)
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(Radiosorgenti extragalattiche - pagina 4 di 4)
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