![]() ![]() ![]() Domande & Risposte
Pensate a un lungo tubo cavo (a forma di ciambella) di una Macchina progettata per accelerare particelle ![]() ![]() ![]() Ricordate la formula E = mc2
citata nel racconto? Ebbene da questa appare evidente che: energia e
materia sono due forme intercambiabili di una stessa realtà. Così
nell'urto fra protoni e antiprotoni ad elevata energia si crea materia sotto
forma di tante particelle, anche nuove o talvolta ipotizzate da qualche
Teoria. Dallo studio delle particelle prodotte si ricavano quindi informazioni
sulle proprietà delle particelle e sulle forze La figura riportata sopra, estratta da una pubblicazione del
CERN
Tuttavia nel caso dell'urto di un protone in moto contro un bersaglio immobile, solo una parte dell'energia del proiettile è a disposizione per trasformarsi in materia. Vediamo il perché. Un protone-proiettile accelerato a velocità paragonabile a quella della luce aumenta considerevolmente la propria massa. In altre parole, il protone-proiettile, che a riposo potremmo paragonare a una bicicletta, diventa circa cinquecento volte più pesante, cioè diventa un Tir. Così, come un camion in moto non viene bloccato dall'urto contro una bicicletta che ne viene trascinata, il protone che incide a grande velocità contro un fratello immobile lo trascina nella sua corsa. La sua energia iniziale viene principalmente spesa per mettere in movimento il sistema proiettile-bersaglio. Supponiamo ora invece che due particelle entrambe ad elevata energia (due camion) vengano fatte urtare frontalmente. Supponiamo ancora, per esempio, che avvenga che esse si blocchino nella posizione un cui si verifica l'urto perdendo così ogni energia di movimento. Ebbene in questo caso la totalità della loro energia iniziale può essere utilizzata per produrre materia. L'economia in termini di energia è in questo caso enorme. Così è stata progettata una "Macchina a fasci collidenti"
(collisionatore
Nel 1983, ai Laboratori del CERN di Ginevra, un gruppo di Scienziati (guidati dall'italiano C. Rubbia, poi Premio Nobel per la Fisica nel 1984) ha verificato la teoria cosiddetta "Elettrodebole". Secondo questa teoria
l'interazione elettromagnetica La conferma sperimentale di tale ipotesi è stata una tappa fondamentale nella storia della Fisica. Notate infatti che si tratta di due delle quattro "interazioni fondamentali" della Natura. È opportuno tenere ben presente che è la verifica sperimentale che stabilisce attraverso un fatto concreto la fondatezza di una teoria e quindi che la teoria descrive una situazione reale che si riscontra in Natura. Una curiosità: a queste particelle, che in qualche modo
raccontano il nostro Mondo, gli scienziati hanno dato nomi stranissimi come
particella
Z0, bosoni W+ e W- |