Il sogno dell'eterna giovinezzaRicetta per vivere più a lungo Nega annui soddisfatta. - Allora, se questo e giusto, perché non potremmo provare a vivere più a lungo rimanendo perpetuamente in moto? Dopo tutto, non dovrebbe rallentare solo il tempo misurato dagli orologi, ma anche quello misurato dai battiti cardiaci del cuore e dal decadimento fisico del corpo, per stare nell'esempio degli Umani - concluse Elna. - Hai fatto una domanda intelligente - esclamò Nega. - Si vede che stai assimilando molto bene quanto ti ho raccontato. Infatti è proprio così: c'è il rallentamento da te intuito ed è stato dimostrato di recente non sugli Umani, ma utilizzando particelle subnucleari tue amiche: i muoni. Poi aggiunse: - Attenzione però! C'è una importante "restrizione" che ci allontana dal "sogno dell'eterna giovinezza". - Come hanno fatto a dimostrarlo sui muoni? E qual è l'importante restrizione? - chiese Kate, attentissima e sempre più incuriosita. I muoni
in moto sono più longevi - I muoni a riposo in laboratorio decadono, cioé si trasformano spontaneamente in altre particelle, mostrando un tempo di vita media di due milionesimi di secondo. I poveri muoni vivono la loro breve vita "con una pistola puntata alla tempia"; in media dopo due milionesimi di secondo dalla nascita il grilletto scatta e i muoni decadono in electroni e neutrini. Ma, se gli stessi muoni vengono fatti viaggiare dentro un acceleratore di particelle a velocità di poco inferiore a quella della luce, la loro vita media misurata dagli scienziati fermi in laboratorio aumenta in modo evidente. Sembra impossibile, ma è vero! Al 99,5 per cento della velocità della luce la vita del muone si allunga di dieci volte. La spiegazione ci viene da un principio che gli Umani chiamano di Relatività: gli "orologi interni" dei muoni in moto sono molto più lenti di quelli stazionari e quando per questi ultimi (quelli stazionari) giunge l'ora della fine, per i primi (quelli in moto) è passato meno tempo e continuano a vivere ancora per un po'. Questa è una prova assai diretta ed evidente degli effetti del moto sul tempo. Pensate: se un uomo riuscisse a sfrecciare al 99,5 per cento della velocità della luce vivrebbe in media 700 anni! - Favoloso! Formidabile! - esclamò Kate estasiata dal racconto. Gli uomini-razzo vivono al
rallentatore - Gli scienziati in laboratorio vedono che i muoni in moto vivono di più di quelli fermi; ciò è dovuto al fatto che per quelli in moto il tempo scorre più lentamente. Ora questo rallentamento si applica non solo ai loro orologi ma anche a tutte le loro attività. Se per esempio un muone stazionario (che supponiamo sappia leggere!) riesce a leggere circa cento libri nella sua breve vita, lo stesso accade al muone in moto perché, anche se la sua vita sembra più lunga, la sua velocità di lettura e tutto il resto della sua vita rallenta allo stesso modo. Dal punto di vista del laboratorio, il muone in moto vive al rallentatore e la sua esistenza si allunga, ma ciò che riesce quantitativamente a fare durante la sua vita non cambia. - Lo stesso si può dire naturalmente - continuò - per quanto riguarda ipotetici ultracentenari "uomini-razzo" che viaggiano al 99,5 per cento della velocità della luce: dal loro punto di vista nulla è cambiato. Per gli uomini rimasti sulla Terra invece gli uomini-razzo vivono al rallentatore e i loro cicli vitali durano una enorme quantità del loro tempo di terrestri stazionari.
Un uomo alla velocità della luce? - Mi associo - si affrettò a dire Kate con sincerità. - Nega, molto lusingata e imbarazzata, non seppe proferire altro che un "Vi ringrazio". - Una cosa ancora però vorrei sapere - aggiunse Kate a cui era venuto un dubbio. - Sarebbe possibile accelerare un uomo ad una velocità prossima a quella della luce? - Sì.basta farlo volare su un tappeto volante col tappeto opportunamente truccato! - rispose Nega ridendo.
Poi Nega riprese seria: - In teoria sarebbe possibile. Però per accelerare un uomo (per non parlare di un veicolo spaziale) a 0,90 volte la velocità della luce, si dovrebbe utilizzare una quantità di energia pari a non meno del 13% del consumo energetico totale di una nazione terrestre come gli Stati Uniti d'America nel 1971. Mentre invece per particelle come noi elettroni, l'accelerazione ad alte velocità è molto più facile. - Grazie - esclamò allora Kate soddisfatta e divertita. Conoscenza del nostro Mondo - A cosa servono gli esperimenti? - la interruppe Kate impaziente. - È quanto stavo per dirvi. Nelle intenzioni degli Umani gli esperimenti servono per conoscere di "cosa" è fatto il Mondo che li circonda e quali sono le leggi che lo governano. Con i loro esperimenti gli Umani studiano in particolare le particelle elementari (cioè i "mattoni" di cui è costituita la materia) e le forze che le tengono unite (cioè il "collante" delle particelle stesse). Nelle intenzioni degli Umani questi studi servono anche per cercare di capire "cosa è avvenuto" nei primi istanti di vita del nostro Universo e quindi per arrivare ad una conoscenza più approfondita del nostro Mondo attuale. |