Le distanze astronomiche degli oggetti celesti vicini vengono comunemente espresse secondo l'angolo di parallasse. Esistono due sistemi di riferimento, di diversa scala: la parallasse geocentrica, per la misura delle distanze planetarie, e la parallasse annua, per la misura delle distanze stellari.
L'angolo di parallasse (p) non è altro che l'angolo che si forma tra le due linee di vista di due osservatori che guardano uno stesso oggetto, posti ad una certa distanza tra loro.
Si parla di parallasse geocentrica, quando la distanza tra i due osservatori è definita uguale al raggio terrestre, mentre di parallasse annua, quando la distanza tra i due osservatori è uguale al semiasse maggiore dell'orbita della Terra attorno al Sole (ovvero l'Unità Astronomica, proprio la distanza misurata per mezzo del transito di Venere).
Nella figura, O e O' sono i due osservatori, S è l'oggetto osservato, r il raggio terrestre (= 6378 km) nel caso della parallasse geocentrica, oppure il semiasse maggiore dell'orbita della Terra (= 149597870 km) nel caso della parallasse annua, p l'angolo di parallasse e d la distanza dell'osservatore dall'oggetto.
La relazione tra la distanza e la parallasse è data dalla semplice formula:
d = r / sen p
Spesso viene usato il parsec come unità di misura delle distanze stellari. Una stella si trova alla distanza di 1 parsec quando la sua parallasse annua è di un secondo d'arco. Dalla relazione sopra enunciata, 1 parsec corrisponde a 30.856.775.670.469 km, ovvero, dato che la luce viaggia nel vuoto a 299.792 km al secondo, 3,26 anni luce.
La prima misura di parallasse annua delle stelle fu effettuata nel 1838 da Friedrich Wilhelm Bessel (1784-1846) per la stella 61 Cygni, che risultò avere una parallasse di 0,3136 secondi d'arco. Le stelle più vicine a noi, e quindi caratterizzate da un angolo di parallasse maggiore, sono:
Proxima Centauri = 0,76
alfa Centauri = 0,75"