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La gestione dei rifiuti ed il recupero di siti contaminati
La
pressione crescente esercitata sulle risorse naturali ed il progressivo aumento
della produzione di rifiuti rappresentano un ruolo nuove sfide vitali per le società
odierne. Produzione di
rifiuti e loro corretto smaltimento rivestono un ruolo centrale nella politica
ambientale. La produzione
di rifiuti urbani e industriali è in un periodo di aumento impressionante,
con tassi di crescita di 4-5 volte nell'ultimo decennio. Questo impone alla politica, intesa come
gestore del bene e della salute pubblica, di emanare norme con severità, al fine
di regolare la
gestione dei rifiuti. Il rifiuto, in un ottica moderna, va considerata una
risorsa perduta, va considerata un'importante variabile del costo di produzione
da ottimizzare, tenendo bene a mente i costi diretti e quelli sociali.
Poiché non è comunque possibile evitare
la produzione di rifiuti, in ordine gerarchico decrescente l'obiettivo
principale, è quello di tentare di ridurli al minimo. Programmi
di minimizzazione dei rifiuti stanno emergendo come obiettivi prioritari, con
particolare riferimento alla riduzione nei rifiuti di quelle sostanze che, per
la loro persistenza nell'ambiente,
bioaccumulazione
e tossicità, una volta rilasciate possono essere dannose per la salute umana e
dell'ambiente per lunghi periodi. Un elenco di 31 composti chimici prioritari da
eliminare è disponibile al sito EPA:
http://www.epa.gov/epaoswer/hazwaste/minimize/chemlist.htm
Il secondo obiettivo in termini di priorità è quello di riciclare e riusare il
materiale di scarto.
Infine, in subordine ai punti precedenti, è neccessario
trattare il rifiuto in modo tale da ridurne la massa totale.
L'ultima e meno attraente, ma al momento più comune, tecnologia di trattamento del rifiuto è
quella di conferirlo in
discarica
opportunamente
progettata in funzione della pericolosità del
rifiuto stesso. Oggi, l'opposizione pubblica al collocamento di nuove
discariche, per timore di contaminazione
dell'acqua e dell'aria, ecc., rappresenta la difficoltà maggiore al garantire
capacità di stoccaggio di rifiuti.
Fig. 1: Inceneritore
municipale in Nova Scotia, Canada, dove fino a 300 tonnellate al giorno di
rifiuti solidi urbani vengono trattati. Questo inceneritore applica una
tecnologia fra le più avanzate, in
termini di efficienza di produzione di energia termoelettrica, ed in termini
di minimizzazione di emissione di
inquinanti
solidi e gassosi.
(Credit:
EnerWaste
Incineration System) |
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Un metodo classico di riduzione di volume fino al 90% è offerto dall'incenerimento che consente anche un recupero energetico per
"cattura" del calore
dei gas emessi attraverso la formazione di vapore surriscaldato per uso diretto
o per produrre elettricità.
Un'altra strategia di
gestione dei rifiuti è il
compostaggio
basato sulla biodegradazione ad opera di microrganismi di rifiuti solidi in
ambiente diversi dal terreno. Nel caso in cui il residuo della biodegradazione,
o compost, risulti contaminato da sostanze tossiche, è necessario ricorre a
discariche controllate.
Purtroppo il
dilagare delle ecomafie nel nostro Paese sta "trasformando i
rifiuti in oro": 13.1 milioni di tonnellate di rifiuti tossici sono scomparsi
nel 2003 nelle mani della Mafia che li ha illegalmente scaricati in discariche
abusive, soprattutto nel Sud Italia, dove rifiuti tossico-nocivi sono sepolti,
accatastati senza nessuna precauzione se non addirittura dispersi nelle
campagne.
Si stima che
nell'ultimo decennio l'Ecomafia abbia intascato con tali affari 132 miliardi di
euro.
Nel passato, fino
agli anni '70 quando è stata introdotta la prima legislazione ambientale (Legge
Merli), era consuetudine scaricare direttamente nei corpi idrici più prossimi le acque nere ed i reflui industriali (in realtà a tutt'oggi la grande
città di Milano versa direttamente su affluenti del Pò le acque della propria
rete fognaria).
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Fig. 2: La
Pialassa Baiona è una laguna salmastra a nord di Ravenna che copre un'area di circa
1100 ettari. La Pialassa fa parte del Parco del
Delta del Pò ed è
considerata area protetta dalla Convenzione di Ramsar. La
parte meridionale risulta particolarmente compromessa a livello di
inquinamento
del comparto sedimentario.
(Credit: Foto archivio
Biserni, Ravenna (1998).) |
Un
esempio di cattiva gestione dei reflui industriali è offerta dalla
laguna Pialassa Baiona a nord di Ravenna, lo stato di salute della quale è all'esame
dei laboratori del corso di laurea in Scienze ambientali, sede di Ravenna, da
diversi anni. Infatti, il centro petrolchimico ENICHEM costruito negli anni '50
sulle sponde del Canale Candiano ha versato reflui nella laguna per almeno un
ventennio. La storia di questi versamenti è registrata nei sedimenti della
laguna, che mostrano presenze inquietanti di mercurio, di idrocarburi
policiclici aromatici, di PVC e di residui della fabbricazione di gomme
sintetiche ed elastomeri.
Un grande impegno scientifico e tecnologico
è oggi dedicato alla
bonifica di siti contaminati ,
al loro recupero e
alla loro messa in sicurezza per riportarli agli standard di qualità previsti. Si
tratta di siti industriali dismessi o di aree limitrofe a complessi industriali,
od ancora di aree adiacenti a miniere o aree in
cui erano stati depositati rifiuti tossici (vecchie discariche, ecc.).
The Webweavers: Last modified Tue, 20 Jul 2005 10:05:10 GMT
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