"Evoluti per caso"
TAPPA GALAPAGOS

Gli studenti raccontano


Federico:

"L'arcipelago delle Galąpagos"
mosaico di correnti, ambienti e coni vulcanici

Per chi ha una passione naturalistica; per chi ama riflettere sulla teoria dell'evoluzione; per chi č curioso della storia della scienza e dei suoi protagonisti; per tutti costoro le Galąpagos rappresentano una Avalon ricca di fascino, pronta a schiudere tutte le sue porte ed a regalare tutte le sue risposte a chi riesca a aggiungerla. Per quanto gli esegeti darwiniani rimarchino come in realtą in quelle isole l'ideatore principale della teoria della selezione naturale non abbia avuto nessuna folgorazione improvvisa, bensģ solo l'occasione di raccogliere molti tra i copiosissimi dati che poi rielaborņ e ruminņ lungamente ritornato (per sempre) in patria, esse restano comunque vivissime nell'immaginazione di tutti coloro che questa teoria hanno studiato, capito, criticato, corretto, rinsaldato. L'arcipelago delle Galąpagos esiste veramente, all'infuori di tutti i suoi significati simbolici ed anche svuotato di essi non puņ fare a meno di dare un tuffo al cuore.

Esso sorge dalle acque dell'Oceano Pacifico a circa un migliaio di chilometri dalla linea costiera dell'Ecuador, cui appartiene politicamente. Biologicamente, perņ, esso appartiene in buona parte ancora al mare. Le isole sono molto recenti: sono sorte non pił di cinque milioni di anni fa, quantunque i geologi ci dicano che altre ne siano esistite gią a partire da dieci milioni di anni fa e che siano state nuovamente sommerse.
 
Fig. 1: Lago vulcanico
Sono isole vulcaniche: questo significa che sono state create da potenti eruzioni sottomarine che hanno prodotto ingenti quantitą di lava che si solidificņ e piano piano raggiunse la superficie, oppure che subito costituģ un cono cosģ alto da essere immediatamente un'isola.
Generalmente la lava, fattasi roccia, prende il nome di basalto ed č il basalto che occupa tutta la scena dell'arcipelago delle Galąpagos. Uno dei comuni minerali del basalto č l'olivina, dei cui cristalli verdognoli sono costituite intere spiagge. Altre sono dovute a sabbia basaltica, cioč derivata dalla minuta frammentazione della roccia madre dell'isola; da dove, allora, vengono le bianchissime spiagge che possono essere viste in vari punti? Le isole che emersero lentamente dal fondo del mare fecero in tempo, quando erano ancora di poco sotto la superficie dell'oceano, in tempi favorevoli del punto di vista climatico, a nutrire floride barriere coralline, che poi furono scoperte dal pił o meno lento emergere dei coni dal fondale. La sabbia bianca e finissima deriva quindi dallo sminuzzarsi dei coralli madreporari, i costituenti normali della barriere coralline che possono essere viste in tanti altri luoghi nel mondo (come in Australia o nel Mar Rosso), ma che sono invece rarissimi alle Galąpagos.

Perché questa stranezza? Dove sono finiti i coralli? Non sono le Galąpagos isole equatoriali? Non hanno forse fondali bassi, adatti?


Fig. 2 : Carta dell'Oceano Pacifico tropicale che mostra le maggiori correnti oceaniche
Bisogna dire che il gioco delle correnti che bagnano le isole ecuadoregne č molto particolare: flussi di acque calde provengono, pił o meno stabilmente nel corso dell'anno, dalle coste dell'America Centrale e dalla direzione opposta, dal Pacifico Centrale. D'altro canto dalle coste meridionale del Sudamerica giungono due grandi flussi di acqua fredda, che complessivamente prendono il nome di "corrente di Humboldt". Quest'ultima raffredda notevolmente le coste delle Galąpagos, tanto che l'unica barriera corallina presente, sull'isola di Isabela, puņ esistere proprio perché fronteggiata e protetta da un'altra isola.
Per finire, tuttavia, bisogna anche ricordare come nelle isole pił grandi la presenza di rilievi vulcanici e grosse estensioni di terreno permettano una maggiore umiditą che non sulle aride piccole isole spazzate dai venti oceanici e quindi come esse ospitino una flora pił lussureggiante, spesso oltretutto inquinata dalle piante portate dall'uomo che ha colonizzato in tempi recenti queste zone.
Nell'arcipelago delle Galąpagos, quindi, si possono riscontrare una grande quantitą di microambienti, che ospitano una grande varietą di organismi, aiutata inoltre dal minimo impatto che l'uomo ha avuto su alcune di queste isole.

 
Fig. 3: Una otaria

La strana conformazione lavica di certe isole ha creato lagune salmastre alimentate dal mare, dove i fenicotteri vagliano pazientemente il fango; le fredde acque latinoamericane permettono la vita in certi punti di una specie di pinguini; i grossi massi basaltici mimano a basse profonditą la complessitą di una barriera corallina, fornendo cosģ asilo a molte specie di coloratissimi pesci di barriera; nell'interno, enormi tartarughe pascolano pigramente, assumendo il ruolo che noi siamo soliti attribuire alle mucche; la pressoché totale assenza di mammiferi terrestri permette minor competizione rispetto al continente ai Rettili, cosģ ben pubblicizzati dalle superbe iguane; tra i mammiferi marini, popolano fittamente le isole Galąpagos due specie di otarie che chiamiamo leoni marini.


Fig. 4: Formazione vulcanica