indice dei pianeti extrasolariindice dei pianeti extrasolari i metodi di scoperta

Un'idea antica

Uno dei sogni più grandi degli astronomi e dell'uomo in genere, è sempre stato quello di scoprire se esistono altre forme di vita intelligente al di fuori della Terra. Poiché nell'ultimo secolo ci si è resi conto che nel Sistema Solare possono esistere solo organismi molto semplici si è cominciato a ricercare la vita su pianeti appartenenti ad altre stelle.
Già Democrito (460-390 a.C.) ed Epicuro (341-270 a. C.) credevano nell’esistenza di infiniti mondi su cui vivono creature, piante e altre cose che noi vediamo in questo mondo, come si può leggere nella Lettera a Erodoto di Epicuro.

Particolare di un busto di Democrito Busto di Epicuro
Fig. 1: Busto di Democrito, filosofo greco atomista, riteneva che i vari mondi presenti nell'Universo fossero generati dall’incessante e turbinoso moto degli atomi che, roteando e urtandosi fra di loro, danno vita ad agglomerati di materia; anche l’anima e il pensiero sarebbero stati costituiti da atomi, diffusi in tutto il corpo. Fig. 2: Busto di Epicuro, filosofo greco fondatore della omonima scuola filosofica, che arricchì la teoria atomica di Democrito. Sostenne che il piacere è la liberazione dal dolore e dal bisogno e che il raggiungimento della felicità rappresenta lo scopo della vita.

Il cardinale Nicola Cusano (1401-1464) nel suo libro La dotta ignoranza scrive:
“Supporremmo che in ogni regione dell’universo ci siano abitanti differenti in natura per rango, aventi tutti la loro origine in Dio”.

Ritratto del Cardinale Cusano. Fig. 3: Teologo, filosofo neoplatonico, giurista e astronomo tedesco, prima sostenne che la Chiesa apparteneva al concilio dei vescovi, poi che il potere dovesse essere concentrato nelle mani del Papa; inoltre riteneva che fosse la fede a dare la salvezza e che non aveva molta importanza come si adorava Dio, in quanto la pluralità delle fedi aumenta la conoscibilità di Dio. La sua filosofia si basa sul concetto della dotta ignoranza, in quanto il fatto di non sapere diventa stimolo a sforzarsi di sapere; "so di non sapere"; ogni nuova conoscenza va collegata e confrontata con le precedenti, elaborando una serie di congetture e ipotesi che si avvicinino il più possibile alla realtà esaminata. Il processo di elaborazione delle congetture risulta però infinito anche per realtà finite, in quanto ci si può solo avvicinare alla realtà.

Nel suo libro De l’infinito universo et mondi Giordano Bruno (1548-1600) scrive:
“Ci sono innumerevoli Soli e innumerevoli terre tutte ruotanti attorno ai loro soli, esattamente allo stesso modo dei sette pianeti del nostro sistema. Noi vediamo solo i soli perché sono i corpi più grandi e luminosi e i loro pianeti rimangono a noi invisibili perché sono più piccoli e non luminosi. Gli innumerevoli mondi nell’universo non sono né peggio né meno abitati della nostra terra.”

Ritratto di Giordano Bruno Fig. 4: Giordano Bruno fu un filosofo, frate domenicano giudicato eretico dall'Inquisizione cattolica, visse in esilio per decenni e infine morì sul rogo. Andò oltre l'eliocentrismo del sistema copernicano ipotizzando l'esistenza di un Universo infinito, dove le stelle sono dei soli in numero infinito; inoltre nell’Universo di Bruno tutto è dotato di un’anima, essendo l’intero Universo una emanazione di Dio. Per Bruno la vera comunione con Dio si raggiunge attraverso la contemplazione dell'Universo.