
La materia oscura all'Università di Bologna
Ricerche di
materia oscura
all'Università di Bologna sono
eseguite presso i Dipartimenti di Astronomia e di Fisica. Queste
attività sono svolte
in cooperazione con l'Osservatorio Astronomico di Bologna, Enti di Ricerca Nazionali quali ASI (Agenzia Spaziale
Italiana), CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e
INFN (Istituto Nazionale
di Fisica Nucleare) ed Enti di Ricerca Internazionali.
Una delle prove più importanti della presenza di materia oscura nelle galassie a
spirale ci viene dalle curve che descrivono la velocità
di rotazione di materiale galattico in funzione della distanza dal centro della galassia stessa
(vedi moto delle stelle in una galassia). Le curve vengono
ottenute da osservazioni di righe
spettrali emesse da gas ionizzati (riga Halpha), da gas d'idrogeno neutro (riga
a 21 cm) e da gas molecolare (CO), misurando lo spostamento della frequenza della
riga (dovuto
all'effetto Doppler ).
Mentre il gas ionizzato ed il gas molecolare
si trovano nelle parti centrali e più
luminose delle galassie, l'idrogeno neutro si estende ben oltre il disco
luminoso. Ciò permette di tracciare le curve di rotazione a grandi distanze dal
centro delle galassie.
- Curve di rotazione delle galassie a spirale:
ricercatori
dell'Osservatorio Astronomico di Bologna insieme con collaboratori del Kapteyn
Astronomical Institute dell'Università di Groningen (Paesi Bassi) stanno portando avanti da circa trent'anni programmi di ricerca sulla materia oscura nelle galassie. Tali
programmi si basano principalmente su osservazioni della riga a 21 cm
dell'idrogeno neutro coi radiotelescopi di Westerbork (Paesi Bassi) e VLA (USA) di galassie a spirale di vari tipi morfologici e di varie
luminosità. Fra gli studi più
recenti, la curva di rotazione della galassia
a spirale NGC 5055 è in accordo con la presenza di un esteso alone di materia
oscura.
La ricerca di materia oscura di tipo
particelle elementari
può
essere diretta o indiretta. I metodi sperimentali diretti si
basano sulla possibile interazione di particelle di materia oscura dentro un
rivelatore o che attraversano il rivelatore. Negli studi
indiretti si cerca di rivelare per es.
neutrini
generati nei decadimenti degli adroni prodotti in
annichilazioni
particella-antiparticella (di materia oscura) che possono avvenire al
centro della Terra, nel Sole o nel centro della Galassia.
Inoltre in esperimenti con acceleratori di altissima energia vengono cercate nuove particelle
elementari che
potrebbero essere candidate a costituire parte della materia
oscura particellare.
Al Dipartimento di Fisica, si
effettuano ricerche di materia oscura con esperimenti in laboratori senza acceleratori
(MACRO,
SLIM,
ANTARES e
AMS), e in esperimenti con
acceleratori (LEP,
LHC,
Tevatron).
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Fig. 1: Foto del rivelatore
MACRO.
(Credit: MACRO experiment) |
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MACRO (1989 - 2000):
era un rivelatore di grandi
dimensioni situato nei Laboratori sotterranei del Gran Sasso. Uno degli
obiettivi dell'esperimento era quello di cercare eventi rari nella
radiazione cosmica
penetrante. MACRO ha cercato, in modo diretto
monopoli magnetici
e nucleariti e in modo indiretto neutralini.
I nucleariti dovrebbero essere oggetti come i nuclei atomici, ma contenenti
quarks
di tipo s, oltre che di tipo u e d come nella
materia ordinaria. Tali quarks sarebbero liberi di muoversi entro un
nuclearite restandovi "confinati". I nuclei della materia ordinaria invece, sono
formati da quark di tipo u e d che possono muoversi solo all'interno di un
protone o di un neutrone.
I neutralini sarebbero particelle elementari
supersimmetriche
neutre:
potrebbero essere una delle componenti principali della materia oscura. I
neutralini potrebbero collidere con i nuclei atomici di un corpo
celeste, come la terra o il sole, e potrebbero rimanere intrappolati al loro
centro tramite la
forza gravitazionale. Un neutralino e un antineutralino potrebbero annichilare
dando luogo a
pioni
e quindi a
neutrini
muonici. MACRO ha cercato un
flusso di neutrini muonici provenienti dal centro della terra e del sole
ponendo limiti importanti.
- AMS (2005 - ....):
AMS (Alpha Magnetic Spectromer) è un rivelatore
di raggi cosmici che sarà situato a partire dal 2005 nella Stazione Spaziale
Internazionale (ISS) orbitante intorno alla Terra. L'apparato sarà, tra
l'altro, costituito da rivelatori a silicio per il tracciamento di
particelle, un sistema di misura del tempo di volo ed un magnete superconduttore capace di deflettere le particelle
entranti in opposte direzioni a seconda del segno della loro carica. L'esperimento si
propone di ricercare antimateria in modo diretto e materia oscura in modo
indiretto.
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Fig. 4: La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dove sarà installato
il rivelatore AMS.
(Credit: AMS experiment) |
Le particelle supersimmetriche che potrebbero costituire parte della materia
oscura dell'Universo possono essere cercate con i seguenti esperimenti agli acceleratori.
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DELPHI,
L3 e
OPAL (1989 - 2000):
Tali
rivelatori che operavano al
collisionatore
LEP del CERN hanno cercato
neutralini in reazioni del tipo e+ + e¯
--> neutralino + .... . Non avendo trovato eventi di
questo ed altri tipi, hanno posto limiti inferiori sulla massa e sulle sezioni d'urto di produzione
di neutralini e di altre particelle.
- CDF (1989 - ....):
CDF
è un rivelatore al collisionatore Tevatron al
Fermilab di Chicago. Il Tevatron accelera protoni ed antiprotoni fino ad 1 TeV
per poi farli collidere al centro del rivelatore CDF. Sono state cercate particelle supersimmetriche
e altre particelle prodotte in collisioni protone-antiprotone; non ne sono state finora trovate e la ricerca continua
con il Tevatron a energie ed intensità più elevate
e con il rivelatore CDF migliorato.
-
ZEUS (1998 - ....):
Anche in questo
rivelatore operante al laboratorio DESY di Amburgo, si ricercano
molti tipi di nuove
particelle prodotte in collisioni positrone-protone ad alte energie. Sono state
migliorate le prestazioni del collisionatore e del rivelatore ZEUS.
- CMS e ALICE (2007 - ....):
I futuri
esperimenti CMS e
ALICE al futuro
grande collisionatore LHC ricercheranno particelle supersimmetriche
e molte altre possibili particelle.
Un gruppo teorico, in collaborazione con un gruppo
del CNR
di Bologna coinvolto nell'esperimento
PLANCK studia le implicazioni della materia oscura e
dell'energia oscura nell'ambito dei risultati di esperimenti sulla radiazione
cosmica di fondo a microonde e le sue
anisotropie . Gli esperimenti hanno fornito immagini
dettagliate dell'Universo quando aveva una temperatura di circa 3000 gradi. La
precisione e risoluzione sempre migliori con cui queste anisotropie vengono
rivelate danno accesso ad informazioni primordiali sulle componenti oscure
dell'Universo.
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