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Il Cervello
Il cervello umano pesa mediamente poco meno di 1.500 grammi e si stima
sia costituito da circa 100 miliardi di cellule nervose primarie
(neuroni ) e
probabilmente altrettante cellule di supporto (cellule gliali). Un tipico
neurone è costituito da un corpo cellulare e da numerosi
prolungamenti, i più brevi dei quali
(dendriti )
ricevono le connessioni ed i
segnali da altri neuroni ed il più lungo dei quali (assone ) forma a sua volta
connessioni con altri neuroni.
Fig. 1: Neuroni nell'ippocampo .
(Credit: "Slice of life"
Project) |
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Un tipico neurone riceve da diverse centinaia ad alcune decine di
migliaia di connessioni (sinapsi ) e ne forma a sua volta in numero variabile.
Fig. 2: Impulso elettrico nella neuro trasmissione.
(Credit: Eric
H. Chudler -
"Neuroscience for kids")
Queste connessioni determinano la formazione di complessi circuiti
nervosi attraverso i quali viaggia l'informazione. L'informazione
nervosa è costituita primariamente da segnali elettrici (il più veloce
dei quali è il potenziale d'azione; Fig 2) che non sono tuttavia
normalmente in grado di diffondere da un neurone all'altro poiché a
livello delle sinapsi non esiste una continuità fisica fra le cellule
nervose connesse.
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Fig. 3: Un esempio di connessione fra due neuroni.
(Credit: Eric
H. Chudler -
"Neuroscience for kids")
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Fig. 4: Passaggio verso la membrana presinaptica di vescicole (punti
rossi) contenenti neurotrasmettitori.
(Credit: Eric
H. Chudler -
"Neuroscience for kids") |
A questo livello quindi il segnale elettrico si trasforma nel rilascio di un
segnale chimico
(neurotrasmettitore ) che determina sul neurone successivo
l'insorgenza di un nuovo segnale elettrico (Fig. 4)
Mentre oggi conosciamo con notevole dettaglio gli aspetti cellulari e
molecolari dell'attività nervosa, sappiamo molto meno di come i circuiti nervosi
lavorano per attuare complesse funzioni cerebrali. Tuttavia, le tecniche non
invasive di visualizzazione dell'attività cerebrale
(risonanza magnetica
nucleare ,
tomografia ad emissione positronica
ed altre) stanno rapidamente
progredendo e daranno sicuramente risultati di estrema importanza, non solo per
lo studio delle patologie cerebrali ma anche per comprendere il funzionamento
dei circuiti nervosi. La Fig. 5 mostra come con queste tecniche
sia possibile "vedere" quali aree della corteccia cerebrale sono attive (quelle colorate in rosso) quando un
soggetto guarda una figura.
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Fig. 5: Immagine 3-D di Risonanza
Magnetica (MRI) del cervello di un
uomo. La corteccia visiva primaria è attiva mentre il soggetto guarda una figura.
(Credit: J.Cohen,
University of Pittsburgh and Carnegie Mellon University e N.Goddard, Pittsburgh
Supercomputing Center - "Watching the brain
in action") |
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