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NOTIZIE DI
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notizie e link interessanti [anno in corso] [2010] [2009] [2008] |
Gli esperimenti ATLAS e CMS presentano lo stato attuale della ricerca dell'Higgs (F. Fabbri, P. Giacomelli, R. Giacomelli) |
In un seminario tenutosi al CERN il 13 dicembre, 2011, le collaborazioni ATLAS e CMS hanno presentato lo stato della ricerca del bosone di Higgs secondo il Modello Standard delle particelle elementari. I risultati dei due esperimenti sono basati sull'analisi di una quantità di dati molto più consistente di quella presentata alle conferenze estive, ma non sufficiente a permettere di fare affermazioni conclusive sull'esistenza o non esistenza dell'elusivo Higgs. La conclusione principale è che, se esiste, il bosone di Higgs secondo il Modello Standard ha una massa inclusa con maggiore probabilità nell'intervallo 115-130 GeV. Entrambi gli esperimenti hanno osservato in questa regione di massa segnali indicativi, ma non ancora sufficientemente forti da permettere la rivendicazione di una scoperta. I bosoni di Higgs, se esistono, hanno una vita media breve e possono decadere in molti modi diversi. La ricerca e' basata sull'osservazione delle particelle in cui l'Higgs decade. Sia ATLAS che CMS hanno analizzato diversi canali (modi) di decadimento, e hanno potuto osservare piccoli eccessi di eventi nella regione di massa più bassa non ancora esclusa da precedenti misure o da altri esperimenti. Bologna, 23/9/2011
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Jökulsárlón (S. Cecchini e R. Giacomelli) |
Il bagliore verde che brilla nel cielo sopra il lago glaciale Jökulsárlón dell'Islanda è stato "catturato" dal fotografo Stephanie Vetter. Questa foto di una emissione di massa coronale ha vinto il concorso fotografico World at Nights 2011 International Earth and Sky Photo Contest.
Bologna, 23/9/2011
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Un sorriso dal cielo (R. Giacomelli) |
Solo uno scatto su un milione riesce cosi' perfettamente. Bologna, 30/8/2011
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Radiazione di Sincrotrone (S. Cecchini e R. Giacomelli) |
Bologna, 8/7/2011
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Il protone, la sua massa e quella
dei quark (S. Braibant, S. Cecchini, G. Giacomelli e R. Giacomelli) |
Fig.1
Nel piu’ semplice modello statico a quark il protone
protone e’ composto di tre quark u, u, d, molto piccoli rispetto alle dimensioni del protone d Fig.2
Nel modello dinamico a quark e gluoni il protone
e’ un complesso sistema in continua trasformazione di molti gluoni, di molte coppie quark-antiquark e di 3 quark di valenza, uud Calcoli molto complicati forniscono la massa dei quark di valenza: ~2 MeV/c2 per il quark u e ~4.8 MeV/c2 per il quark d : il totale della massa dei tre quark di valenza e’ meno del 2% della massa del protone.Possiamo quindi pensare che la massa del protone derivi principalmente dalla composizione dei suoi costituenti virtuali, e che quindi qualsiasi corpo terrestre e ciascuna persona sia anche composta di una relativamente piccola quantita’ di antimateria corrispondente a quella degli evanescenti antiquark. [credit : Science Now; DESY, april 2010]. Bologna, 16/6/2011
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Le fasce di radiazione di Van
Allen (S. Cecchini, G. Giacomelli, R. Giacomelli e Z. Sahnoun) |
Fig.1 Le
due fasce di Van Allen, la fascia interna a un’altezza di circa
3000 km ed una esterna a distanze molto maggiori e con bordo esterno non ben definito All’inizio dell’era spaziale la NASA
americana invio’ nello spazio una serie di satelliti
Explorer dotati di strumentazione che ora si puo’
definire un po’ primitiva. Il fisico James Van Allen
era responsabile dei rivelatori per la misura dei
raggi cosmici. Explorer 1 aveva solo un piccolo
contatore Geiger e subito dopo il lancio Van Allen fu
informato che il suo contatore non funzionava o
funzionava in modo intermittente. Van Allen inizio’ a
costruire contatori Geiger piu’ sofisticati dotati
anche di un nastro magnetico su cui registrare i dati.
Explorer 3 era dotato di tale sistema.
Van Allen ricevette i primi dati da Esplorer 3 mentre si trovava in un albergo di Washington : anche in questo caso il contatore Geiger sembrava funzionare in modo intermittente. Dopo aver acquistato una riga e carta van Allen si mise nella sua stanza iniziando a disegnare grafici fino alle 3 del mattino. E trovo’ quello che cercava : il rivelatore smetteva di funzionare perche’ saturo ogni volta che il satellite entrava in un’area a piu’ di 500 miglia di altezza dalla terra. Fu questa la prima scoperta dell’era spaziale e le fasce di radiazione scoperte presero il suo nome. Fig.2
Traiettoria delle particelle cariche attorno e lungo
le linee del campo
magnetico terrestre. Le particelle si avvicinano alla terra, rallentano e poi invertono il moto. In tal modo sono intrappolate nelle fasce di Van Allen. E’ opportuno non fare stazionare troppo a lungo un nuovo satellite artificiale nella zona delle fasce di Van Allen, anche se ora si ritiene che il rischio da radiazioni non sia poi cosi’ grande. Molti satelliti le hanno attraversate, in alcuni casi a notevoli velocita’. [Credits : Symmetry, Google] Bologna, 30/5/2011
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Il
nostro pianeta blu e’ bellissimo (R. Giacomelli, Z. Sahnoun) |
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Bologna, 4/5/2011
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Grafene
autorefrigerante (R. Giacomelli) |
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Bologna, 16/4/2011
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Un
microbo che usa arsenico al posto del fosforo (R. Giacomelli, G. Maltoni) |
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Bologna, 24/3/2011
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Il
neutrino in un minuto (R. Giacomelli, V. Togo) |
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Bologna, 15/3/2011
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Camillo Cavour e la chimica dei
fertilizzanti (B. Poli) |
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Bologna, 15/3/2011
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I
neutralini spiegati in 1 minuto (R. Giacomelli e V. Togo) |
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Bologna, 22/1/2011
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